In vista delle consultazioni amministrative della prossima primavera ecco che la città di Trapani cerca di riprendere le fila di un discorso politico interrotto.
La città è commissariata pur dovendo affrontare questioni importanti e pesanti, dai rifiuti all'aeroporto.
Scelte che il commissario Messineo, da burocrate, lascerà nelle mani della politica quando sarà chiamata ad amministrare.
Nel frattempo i movimenti sul territorio ci sono, nascono associazioni e comitati civici che vogliono esprimere le loro idee, mettendo su un programma fattibile per la città.
A darsi un nuovo volto, intanto, è l'associazione “A misura d'Uomo” che sceglie il nuovo presidente: Gabrile Tripi, neuropsichiatra.
Tripi prende il posto di Leonardo Todaro il cui mandato è scaduto, eletto anche il nuovo Consiglio direttivo che risulta composto da: Natale Salvo (segretario), Giuseppe Marascia, Elena Galuppo e Giuseppe Sansone.
Il neopresidente parla di un movimento inclusivo capace di “dare la possibilità di partecipare, di dire quello che si pensa, di attivarsi all’interno del gruppo, che già si muove all’interno della comunicazione e della burocrazia. Perché è così che si cambiano le cose, interessandosi e partecipando, pur senza impegni gravosi o iniziative complesse...Perché è così che si costruisce una “Città a Misura d’Uomo”, bella, pulita e al contempo creativa, organizzata, “verde”, fruibile a tutti, contemplabile e vivibile, accogliente e colta, piena di musica, opere, rappresentazioni, arte, sport, in sintesi “desiderabile””.
E da più parti si sente parlare di una sorta di pacificazione tra la città e le Istituzioni, in questo senso si esprime anche Nino Grignano, componente della direzione regionale del PD.
Per Grignano è doveroso creare una Alleanza civica, “fuori dagli schemi dei partiti tradizionali, dove i partiti sostengano un larghissimo schieramento di forze civiche e che per un bene più grande riescano ad elaborare un programma condiviso per la ricostruzione del nostro territorio”.
La base di partenza, però, sarebbe quella di Piero Savona, candidato del PD alle scorse amministrative. Una base che dovrebbe trovare massima condivisione smarcandosi da quelle che sono le sigle di partito: “Compito oggi della politica sana che vogliamo rappresentare , è rimettere insieme i cocci del tessuto sociale cittadino e provare a favorire un’idea concreta di ricostruzione della città. Ricostruzione con tutte le persone per bene che vogliano farne parte. Sarebbe bello se dopo un anno cosi difficile per la nostra città, che le forze politiche, anche di estrazione culturale diversa , mettessero da parte antiche divisioni, spesso personalistiche, e che provassero a costruire un progetto di ricostruzione della nostra città. Per far questo ci vuole altruismo, volontà, e capire che ognuno di noi pur di rinunciare a qualcosa
sia pronto a costruire un programma condiviso insieme ai cittadini, un progetto civico per la città. Una città normale, dopo questo anno di devastazione economico politico sociale, questo dovrebbe fare, provando a costruire questo progetto CIVICO , partendo certamente da PIETRO SAVONA, simbolo positivo di quella sfortunata campagna elettorale, coinvolgendo tutte le forze sane della nostra città, partiti, movimenti, associazioni, forze sociali”.
Sembrerebbe il lancio di una candidatura.
Intanto Savona nel pomeriggio di venerdì 22 dicembre, alle ore 18, con il movimento Trapani Svegliati, scambierà gli auguri con chi vorrà esserci presso la chiesa del SS. Salvatore a Fontanelle. Chi decidesse di prendervi parte può regalare dei generialimentari da lasciare alla Parrocchia per un gesto di beneficenza.
Tra questo pullulare di candidature c'è la posizione di Giacomo Tranchida, il quasi deputato regionale, con oltre 10.600 voti che potrebbe decidere di lasciare perdere le elezioni nazionali e ambiare a fare il sindaco di Trapani.
Tranchida sarebbe a posto così per i prossimi 10 anni. Si sa, i mandati per l'ex sindaco di Erice e di Valderice sono sempre stati due.
Ad aver scaldato i motori da più di un mese è Peppe Bologna, macchina della comunicazione attiva. Proprio ieri sulla pagina facebook commentava: “"Gli altri chiacchierano di rivoluzione. Noi non ne parliamo, la faremo davvero, gentilmente. E do la mia parola d’onore, anche se non è di moda”.