Un polo del volontariato, inteso quale casa delle associazioni, per creare uno spazio comune dedicato all'accoglienza, all'integrazione, ma anche all'aiuto. È questo il progetto che partirà nei prossimi mesi, e che vedrà confluire, all'interno dell'ex asilo Charitas di Trapani, alcune realtà associative, prevalentemente cattoliche, impegnate nel volontariato.
Accanto alla casa famiglia per disabili «Domenico Amoroso», presente da 20 anni all'interno della struttura, si aggiungerà la Missione internazionale «Madre Clelia» a cura delle suore Apostole del Sacro Cuore che, in collaborazione col Centro Astalli di Palermo, avvierà un servizio in favore dei minori migranti non accompagnati. La struttura, nata a fine '800 per i bambini e i poveri, vede anche la presenza delle Vincenziane, e di un centro di aggregazione giovanile della Caritas diocesana di Trapani, che svolge anche attività di doposcuola per i ragazzi. L'ex asilo, su indicazione del vescovo Pietro Maria Fragnelli, assumerà il nome di «Arco della Speranza», e ritornerà alla sua originaria funzione di aiuto, con la presenza di tutta una serie di realtà sociali impegnate a favore delle persone.
Di tutto questo se n'è parlato, proprio all'ex asilo Charitas, in occasione della festa del volontariato, che ha visto la partecipazione del vescovo Fragnelli, di Gianni Naso presidente dell'ente ecclesiastico SS. ma Trinità, e di Arianna Lo Vasco giudice tutelare del Tribunale di Trapani. Ed è stato il vescovo di Trapani ad aprire l'incontro con la preghiera del migrante, composta da Papa Francesco nel luglio del 2013 quando venne a Lampedusa. «Mi commuove vedere questi nostri fratelli – aggiunge Fragnelli – scendere con delle biciclette, senza particolari accorgimenti, in delle situazioni in cui davvero non si riesce a riconoscere il loro volto. La ricerca dei volti è importante, e noi dobbiamo aiutare ogni fratello a far riconoscere il proprio volto.
È importante una città dei volti, ma anche un'isola, un'Europa e un mondo dei volti». Sul progetto del polo del volontariato Gianni Naso ha affermato «Lo scopo è quello di unire tante associazioni, anche con scopi diversi, per provare a realizzare un cambiamento in questa città, e cominciamo dai minori migranti non accompagnati. L'ex asilo Charitas è un edificio storico che si presta ad abbracciare le forze di volontariato e sociali. E tra gli obiettivi di questo polo c'è anche quello di creare, proprio in questa struttura, una mensa per i poveri». Poi due giovani ragazzi africani hanno portato la loro testimonianza. Arianna Lo Vasco ha illustrato la normativa di legge dedicata alla figura del tutore volontario dei minori stranieri.
Il tutore volontario è una figura adulta di riferimento per il minore straniero, cioè un adulto che compie insieme al ragazzo, di cui diventa tutore, tutte quelle scelte che solitamente vengono decise insieme ai genitori: dalla scuola a cui iscriversi agli atti sanitari. A Trapani, tra l'altro, vi è una forte carenza di tutori volontari.