Nello Musumeci, presidente della Regione, lo aveva detto in conferenza stampa parlando del tema rifiuti: la situazione è drammatica.
Le discariche sono al collasso, Bellolampo potrebbe a breve non ricevere più rifiuti, quindi la Sicilia Occidentale subirebbe dei danni ambientali non di poco conto.
Su questa scia Musumeci è intenzionato a chiedere, al Governo centrale, lo stato di emergenza ambientale.
Aveva, poi, puntato il dito contro i Comuni la cui percentuale di differenziata è minima, e contro i precedenti governi regionali.
Contemporanemente veniva presentata come, unica e immediata, soluzione quella di trasferire i rifiuti all'estero. Imbarcarli verso i vicini Paesi dell'Europa, Francia o Germania.
La risposta, al Governatore dell'isola, è arrivata dal Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: “Le Regioni che non hanno chiuso il ciclo dei rifiuti non pensino che portarli fuori dal loro territorio sia una soluzione strutturale. Deve essere un’operazione eccezionale che non deve ripetersi”.
Galletti riprende Musumeci, sulla modalità con cui le responsabilità sono state addossate ai Comuni e ai precedenti governi regionali: “C'è chi ancora segue la pancia dei cittadini, non risolve il problema e lo scarica su altri. Per me è inammissibile”.
E allora, la situazione così drammaticamente rappresentata dal presidente della Regione, sarà pagata dal cittadino.
La spedizione dei rifiuti fuori dalla Sicilia, e ancora fuori dall'Italia, è un'operazione che prevede un impegno di somme. Per far viaggiare 2,5 tonnellate di rifiuti il costo da sostenere è di 120 milioni di euro, soldi che potranno essere recuperati solo con un aumento della Tari, quindi a carico delle famiglie siciliane.
Le misure finora indicate da Musumeci non convincono nemmeno il deputato Giuseppe Lupo, capogruppo PD all'ARS: “Il governo regionale deve dotarsi di un piano strutturale per regolarizzare il ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La Regione non può scaricare responsabilità sul governo nazionale o sui comuni siciliani, limitandosi ad invocare commissari con poteri straordinari. Per fronteggiare l'emergenza e programmare efficacemente la gestione ordinaria del settore – aggiunge - servono idee e programmi chiari, concordati innanzitutto con i sindaci. Se il presidente Musumeci, almeno in questa fase, intende gestire in prima persona gli ambiti di competenza dell’assessorato all’Energia – conclude Lupo - ha il dovere di presentarsi in aula all’Ars già alla prossima seduta del 9 gennaio, ed esporre il suo programma”.
Musumeci, intanto, cerca un accordo con Roma. Il Ministro Galletti continua a ripetere come sia necessario fare gli impianti in Sicilia: “In Italia abbiamo realtà in cui la differenziata arriva al 90%, e quindi il problema discariche sostanzialmente non esiste. Come non esiste del resto in molti paesi europei, dove fra differenziata e recupero energetico hanno azzerato di fatto lo smaltimento in discarica. Se accade in Svezia e in Austria, se accade in Veneto e in Toscana non si capisce perché non deve poter accadere in Sicilia. Occorre affrontare l’emergenza per evitare il default igienico-sanitario, ma il nodo decisivo è fare ciò che fino a ieri non è stato fatto: realizzare gli impianti per attuare un corretto ciclo dei rifiuti. Su questo fronte nell’Isola siamo quasi all’anno zero. Le soluzioni tampone possono essere accettate e necessarie solo in presenza di un programma di infrastrutturazione serio, concreto e da attuare nel più breve tempo possibile”.
A breve, quindi, un incontro tra Musumeci e il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Il presidente della Regione presenterà un programma che prevede dei poteri speciali limitatamente alla gestione di Bellolampo e dei Comuni collegati. Si vogliono anche accellerare i tempi per la creazione della settima vasca, che dovrebbe essere realizzata per la somma di 25 milioni di euro, dalla Rap. Dove trovare i soldi? La Rap potrebbe accendere un mutuo che verrà pagato con la Tari, i cittadini saranno costretti a subire un rincaro. A fine gennaio, inoltre, è previsto un bando per definire gli accordi triennali al fine di trasferire 2.500 tonnellate al giorno di rifiuti siciliani in altre regioni o all’estero.
Non si prospettano tempi facili e soluzioni rapide per il problema, che coinvolge i territori della Sicilia.
E' scontro tra il movimento Cinque Stelle e Musumeci, passando per il Ministro Galletti: “ Sono uno peggio dell'altro” dice, senza mezzi termini, Giampiero Trizzino.
Non sono da meno gli altri deputati grillini, che chiedono a Musumeci di avviare gli impianti pubblici di compostaggio in stand by per poi portare a compimento anche gli impianti privati: “ Musumueci dimostri di essere all’altezza del ruolo”.