Sono 43,5 i milioni destinati alla provincia di Trapani per il potenziamento tecnologico, infrastrutturale e gli adeguamenti a norma di strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Lo prevede il decreto emanato dall’assessore della Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, che ha sbloccato l’accordo di programma ex articolo 20 della legge 67/1988. Il decreto finanzia progetti immediatamente cantierabili, in prevalenza a carattere territoriale, e l’acquisto di arredi e attrezzature. Il 95% del finanziamento sarà a erogato dallo Stato, la parte restante dalla Regione Siciliana.
Questa la ripartizione dei finanziamenti:
-Realizzazione del Servizio di Radioterapia a Trapani: 3.400.000
-Ampliamento e adeguamento a norma del presidio ospedaliero S. Antonio Abate di Trapani: 14.000.000
-Realizzazione del nuovo presidio sanitario polivalente di Alcamo: 21.000.000
-Adeguamento di locali dell’ospedale V. Emanuele III di Salemi da destinare a Presidio territoriale di assistenza: 500.000
-Ristrutturazione ex alloggio suore dell’ospedale Nagar di Pantelleria da destinare a foresteria per il PTA: 500.000
-Ristrutturazione del PTA di Mazara del Vallo nel Poliambulatorio: 500.000
-Ristrutturazione del Poliambulatorio Ex INAM di Marsala da destinare a PTA 1.400.000
-Ristrutturazione di parte dell’ex P.O. di Castelvetrano, già utilizzato come Poliambulatorio, da destinare a PTA: 1.200.00
-Acquisto arredi e attrezzature da destinare ai PTA della provincia di Trapani : 1.000.000
“Voglio ringraziare l’assessore Razza – commenta il commissario dell’ASP Giovanni Bavetta - per aver inserito i nostri progetti tra quelli finanziabili, e il dirigente servizio tecnico della nostra azienda Francesco Costa per il lavoro svolto. In particolare abbiamo previsto una nuova struttura sanitaria ad Alcamo, visto l’impossibilità di ristrutturare il vecchio ospedale, situato in pieno centro storico, che comprenderà oltre al nuovo presidio ospedaliero, anche i servizi del distretto, dai poliambulatori, al PTA. Ma, come giustamente dice il presidente Musumeci, sono progetti immediatamente cantierabili: anzi il bando per il progetto esecutivo per la realizzazione della nuova palazzina a fianco della struttura centrale del S. Antonio Abate, dove andranno le sale operatorie e la radioterapia, è già stato assegnato da mesi ed è in procinto di essere consegnato. Così potranno partire i lavori. Ma tutta la rete in provincia dei Presidi territoriali di assistenza assumerà un nuovo volto, in idonei locali e con nuove attrezzature”.
Più in generale, l’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, ha firmato il decreto che prevede interventi per circa 224 milioni di euro, destinati a opere di potenziamento tecnologico, infrastrutturale e agli adeguamenti a norma di strutture già esistenti, che ne avevano fatto richiesta negli anni scorsi. Si tratta del primo atto concreto che sblocca l’Accordo di programma a valere sulle risorse finanziarie ex articolo 20 della legge 67/88. Il decreto finanzia progetti immediatamente cantierabili, in prevalenza a carattere territoriale. Sono stati esclusi invece, quelli di ingente portata e di non immediata realizzazione. Il 95 per cento degli investimenti previsti sarà a carico dallo Stato, la parte restante sarà cofinanziata dalla Regione Siciliana.
Questi i finanziamenti per provincia: Agrigento 5,7 milioni; Caltanissetta 14,8 milioni; Catania 52,9 milioni; Enna 18,2 milioni; Messina 13,5 milioni; Palermo 53,4 milioni; Ragusa 8 milioni; Siracusa 14 milioni e Trapani 43,5 milioni. Per le isole minori, 500mila euro saranno destinati alla ristrutturazione del presidio ospedaliero ‘Nagar’ di Pantelleria, mentre parte dei 5 milioni richiesti per acquisto attrezzature nel Messinese andranno all’ospedale di Lipari.
“Abbiamo lavorato – spiega l’assessore della Salute Ruggero Razza – per integrare, in breve tempo, le istanze del ministero, che aveva chiesto modifiche rispetto alla precedente programmazione e sbloccato una situazione che, per anni, non permetteva l’adeguamento a norma di diverse strutture ospedaliere. Molte di queste erano fatiscenti – prosegue – e in attesa, da oltre un lustro, dei finanziamenti previsti dal precedente Accordo di programma. Da oggi potranno adeguarsi alla normativa vigente e compiere un passo avanti importante, con risvolti positivi sia sul rischio clinico dei pazienti che sul miglioramento dell’assistenza”.