Condanne mite, che hanno escluso l'ipotesi dei maltrattamenti, e assoluzioni, per i protagonisti della vicenda relativa ai presunti maltrattamenti a danni dei bambini alla Casa del Fanciullo "San Pio X" di Valderice. L'accusa è stata riqualifica in "abuso dei mezzi di disciplina" per Carlo Cammarata e Maria Milana, condannati a 4 mesi di reclusione ciascuno, con il beneficio della condizionale. I due, che sono stati riconosciuti colpevoli di uno solo degli episodi che erano stati contestati, però, sono stati assolti da un’altra accusa di lesioni.
Assolte «perché il fatto non sussiste» altre due imputate, suor Yvonne Jacqueline Noah, cittadina camerunense in servizio all’epoca dei fatti nell'istituto, e Maria Milana.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico di Trapani, Gianluigi Visco, che, inoltre, ha dichiarato di non doversi procedere «per morte del reo», nei confronti dell'ex direttrice, suor Teresa Mandirà, e della cuoca della struttura, Pina Ruggeri, decedute poco dopo l'avvio del processo.
Il procedimento era nato circa 5 anni fa, scaturito dalla denuncia dei genitori di un bambino, allora di 8 anni, che, con provvedimento del Tribunale dei Minorenni di Palermo, era stato affidato all'istituto.
Ai genitori del bambino, che si erano costituiti parte civile è stato riconosciuto un risarcimento del danno pari a 2.500 euro. Respinte, invece, dal giudice Visco tutte le altre richieste delle parti civili.
Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Marco Siragusa, Francesco Galati, Andrea Miceli e Giovanni Galluffo.