Salvo D'Angelo, presidente del movimento civico trapanese “Scegli Trapani”, ha incontrato, sulla questione aeroporto Vincenzo Florio, l'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. Che cosa vi siete detti?
Si, l'ho incontrato insieme al segretario regionale dell'UGL, Peppe Messina. Abbiamo rappresentato la questione che ha investito l'aeroporto e, quindi, tutta la provincia di Trapani. Abbiamo spiegato tutta la situazione e sull'urgenza di intervento, rischiamo di far saltare la stagione estiva coinvolgendo non solo tutte le attività commerciali ma anche tutti i lavoratori, dalla donna delle pulizie ai titolari di ristoranti o strutture ricettive. L'assessore Falcone ha contattato subito l'assessore Sandro Pappalardo, con delega al Turismo, e avrebbe poi contattato l'assessore all'Economia, Gaetano Armao. L'idea è quella di costituire un tavolo tecnico assessoriale.
Tra tavoli tecnici, assessoriali e di concerto, c'è una tempistica a cui rifarsi o è sempre un rimandare?
Io ho parlato solo per la prima volta con l'assessore. Ho chiesto di avere concretezza in settimana. Questa mattina ci sarà un forum a Trapani. E spero di avere notizie sugli sviluppi che possono passare anche dalla convocazione di un vettore aereo anche in assessorato.
Si rischia, nel frattempo, in vista delle elezioni del 4 marzo, che lo scalo di Trapani diventi un'eccellente passerella politica....
Assolutamente si, il problema che ho tentato di affrontare è politico. L'assessore ci ha tranquillizzato perché la Regione non ha alcuna intenzione di chiudere l'aeroporto ma anzi mantenerla in funzione. Le passerelle politiche sono prive di significato se non hanno dietro una proposta concreta.
C'è un affanno, negli ultimi giorni, da parte del PD nel dire che il precedente governo Crocetta ha fatto di tutto per lo scalo trapanese. In buona parte è vero ma oggi la situazione è sotto gli occhi di tutti. Cosa è mancato allora?
Io ad oggi posso commentare da cittadino quello che è mancato. E' mancata la chiarezza. Nel rimpiazzare gli amministratori della società è mancato il coinvolgimento territoriale. La politica di sviluppo dell'aeroporto deve passare dal funzionamento dello stesso non solo con Ryanair, ma anche attraverso altri vettori, altrimenti avremo sempre una compagnia che è libera di dire ciò che vuole e come lo vuole.
Non sarebbe meglio evitare di mettere bandiere partitiche sull'aeroporto? Non è del Pd né del centro destra. Lo scalo è del territorio....
Certo, e bisogna poi trovare una sintesi con le compagnie aeree. Poi non riesco a capire come mai io, da semplice cittadino, riesco a mettermi in contatto con un funzionario Alitalia, e a fissare un appuntamento con i tre commissari della compagnia, e un sindaco della provincia non è riuscito a farlo. O non c'è l'interesse o non ci sono le capacità per farlo.