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22/02/2018 06:00:00

Le spese europee e i rimborsi dei Cinque Stelle. Quanto ci costa Ignazio Corrao

 Non solo deputati e senatori. Non solo consiglieri regionali. Il caso rimborsopoli che sta scuotendo il Movimento 5 Stelle si è spostato a Strasburgo, e coinvolge il gruppo pentastellato al Parlamento Europeo. E in questo contesto si fa un punto trasparenza, e cerchiamo di capire quanto costa un parlamentare europeo, e in particolare dei 5 Stelle, Movimento che ha sempre protestato contro i privilegi della casta e professato una politica low cost. Abbiamo, quindi, visto cosa spende Ignazio Corrao, unico europarlamentare della provincia di Trapani.


Ma prima, cosa è successo nei giorni scorsi. Ci sarebbero dei rimborsi spese pagati dall’Ue a favore del capo della comunicazione del M5s a Strasburgo, Cristina Belotti, per missioni che invece sarebbero collegate alle campagne elettorali per il referendum del 4 dicembre e per le elezioni regionali siciliane del novembre scorso. Se così fosse si tratterebbe di una violazione delle regole dell’Europarlamento, che prevedono che le trasferte dei funzionari dei gruppi siano a carico dell’Ue solo se legate alla politica dell’Ue. La vicenda sollevata da La Repubblica ha messo ancora più fuoco in casa grillina che ha minacciato querela al quotidiano. “Non c'è stata nessuna irregolarità nelle missioni in Italia di Belotti", ha replicato il gruppo dei 5 Stelle. Ma ci sarebbe un carteggio che proverebbe che Belotti, incalzata dal segretario generale del gruppo Efdd (che è la famiglia politica all’Europarlamento formata da 5 Stelle e Ukip) , Aurelie Laloux, avrebbe accettato di cancellare la richiesta di alcuni rimborsi.
Tante le e-mail e le riunioni, con conseguenti repliche e smentite dei 5 Stelle: “Non provano nulla”. Ci sarebbe anche il caso dell’assunzione presso il gruppo Efdd di un funzionario e uno stagista per il M5S poi distaccati all’ufficio dell’Europarlamento a Roma dove però, secondo il quotidiano, “si sarebbero visti molto raramente”. “Una delle due persone si è occupata del restyling del sito e l’altra svolge funzioni di tutor, quest’ultimo è stato scelto perchè residente a Roma e non genera costi di missione per il gruppo”, è stata la replica del gruppo 5 Stelle a Strasburgo. Di questo gruppo fa parte anche Ignazio Corrao, siciliano, di Alcamo, europarlamentare che ha partecipato anche alla riunioni con la segretaria del gruppo Effd per tirar fuori dai guai Belotti.


 

Il gruppo all’europarlamento dei 5 Stelle, in queste settimane, non se la passa per niente bene. Oltre al caso Belotti c’è quello di David Borrelli. Mago del computer, vicino a Casaleggio, tra i fondatori della piattaforma Rousseau, Borrelli un anno fa è finito nella bufera per l’assunzione della compagna come collaboratrice di un altro eurodeputato pentastellato. Qualche giorno fa ha lasciato il M5S. “Motivi di salute” presto smentiti dallo stesso Borrelli che ha in mente di fondare un nuovo partito a urne chiuse. C’è chi dice che anche Borrelli fosse coinvolto nello scandalo dei rimborsi non restituiti. E c’è chi dice che Corrao potrebbe seguirlo nella nuova avventura politica.

Sa bene cosa si prova a finire nell’occhio del ciclone, Ignazio Corrao, che all’inizio del suo mandato venne coinvolto in una vicenda che riguardava i suoi portaborse. Era il 2014 e veniva fuori che Corrao avesse ben 11 portaborse, tre a Bruxelles e otto in Sicilia. Ogni eurodeputato ha a disposizione 21 mila euro per gli assistenti. Corrao allora si difese così: "C'è chi li spende tutti per pagarne due. Io ho scelto di fare più contratti, anche part-time. C'è un addetto stampa - spiegò Corrao -, chi si occupa di questioni tecniche, dall'ambiente all'economia. C'è tanto da fare: sono titolare di 3 commissioni e 8 delegazioni, mentre altri italiani non si vedono mai. Al posto di ammazzarne di lavoro uno, ho tanti assistenti".
Corrao e il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo sono i due pezzi da 90 del Movimento in provincia di Trapani, tutti gli attivisti e i portavoce si rivolgono a loro quando ci sono problemi in questa zona.
Corrao viene dalla roccaforte del Movimento, Alcamo, città che lo scorso anno ha eletto il primo sindaco pentastellato in provincia di Trapani.
Quanto ci costa Corrao al Parlamento europeo? Quali spese fa e quali restituzioni al fondo scelto dal Movimento esegue? E’ tutto scritto sul suo sito.

Gli europarlamentari del M5S, e quindi anche Corrao, percepiscono 6.200 euro netti al mese. Dovrebbero destinare 1000 euro al mese per lo staff comunicazione e per l’acquisto di materiale, ma secondo il regolamento europeo non è possibile e c’è uno specifico fondo del gruppo parlamentare, il “Fondo 400”, di cui una parte viene destinata alle spese necessarie.
Allora i parlamentari europei si sono impegnati a versare mille euro al mese netti al Fondo per il microcredito per le PMI, lo stesso utilizzato dai deputati e senatori italiani. Corrao però non versa la sua quota dal luglio 2016. Lo scrive proprio lui nel suo sito. “Ad oggi (ultimo bonifico luglio 2016), ho versato al Fondo di garanzia per le PMI (lo stesso in cui versano i portavoce alla Camera e al Senato) una cifra superiore ai 1000 €/mese NETTI per cui ci siamo impegnati”. Come mai non ha più versato ciò che si era impegnato a versare? O ha soltanto dimenticato di scriverlo sul sito?


Al Parlamento Europeo c’è anche una diaria, chiamata indennità di soggiorno. E’ un po’ diversa da quella Italiana, perchè non è rendicontabile. Si tratta di una indennità di 304 euro a presenza e viene erogata solo se il parlamentare è presente ad attività istituzionali e riconosciute, e non tiene conto delle doppie spese che può avere il parlamentare durante l’attività di plenaria a Strasburgo (hotel Strasburgo+casa Bruxelles). Corrao non ha specificato in questo caso quanto ha percepito in totale. Inoltre scrive che la diaria non è rendicontabile, come detto, e che ogni parlamentare può rinunciare alla sua eventuale eccedenza. Null’altro quindi su rinunce e totale. Ma Corrao è uno dei parlamentari più presenti ai lavori, quindi si suppone che sia stata corposa in questi anni.


Altra voce è l’indennità di assistenza parlamentare. Non è una cifra che viene gestita direttamente dal parlamentare ma dal Parlamento Europeo e solo per la remunerazione di collaboratori assunti secondo le normative. L’importo massimo utilizzabile per questi contratti è di 21.379 euro al mese.
Corrao nel 2014 aveva 11 collaboratori “portaborse”. Adesso ne ha 5 e costano in totale 15.884,66 lordi. Nel dettaglio ci sono assistenti parlamentari accreditati, sede di Bruxelles e Strasburgo, che costano 8.202,96 euro lordi al mese. Assistenti locali, che costano 2.960,96 euro al mese, sempre lordi. “Prestatori di servizi” che costano 4.408,74 euro al mese lordi. E poi la voce “terzo erogatore” ammonta a 312 euro lordi mensili.


Poi ci sono altri benefit per il parlamentari europei che ricevono mensilmente un’indennità forfettaria di 4.299 euro. Sono soldi destinati alle spese legate all’esercizio del mandato (spese di cancelleria, per affitto di uffici locali, spese di comunicazione, software, hardware, ecc). L’utilizzo di questi fondi è vincolato al regolamento dell’Europarlamento e c’è un conto corrente separato che viene controllato dagli organi preposti del Parlamento europeo. Eventuali residui possono essere restituiti soltanto al Parlamento europeo al termine del mandato. E’ come un credito mensile su un conto separato.
I benefit in sostanza sono molti. Quanto è difficile fare i francescani…