Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/02/2018 23:47:00

Schifani: il Senato paga la nuora e la consuocera...

 La nuora e la consuocera di Renato Schifani, madre e figlia, vengono pagate dal Senato per consulenze e attività lavorative. E’ quanto afferma Il Fatto Quotidiano.

Secondo quanto racconta il giornale Schifani ha utilizzato i fondi dedicati agli ex presidenti del Senato utilizzabili per tenere in vita la propria segreteria personale. Si tratta di circa 17 mila euro al mese che, secondo il Fatto, è uno dei provvedimenti della casta sopravvissuto ai tagli degli ultimi anni.

Questo fondo resta a disposizione degli ex presidenti nei dieci anni successivi alla fine del loro mandato. Originariamente era a vita, ma una riforma varata proprio durante il mandato di Presidente di Schifani lo ha ridotto da 23 mila a 17 mila euro e da vitalizio a decennale.

Oggi quel fondo viene utilizzato da Schifani per lo stipendio di Federica Terruso, comapgna del figlio e per la madre di lei Manuela Antinelli e, nel 2017, anche per Ugo Zagarella storico collaboratore di Gianfranco Miccichè oggi candidato e probabile prossimo deputato.

Ecco cosa scrive Il Fatto: 

L’attuale compagna del figlio di Renato Schifani e anche la mamma di lei sono state collaboratrici retribuite dal Senato. Lo stesso è accaduto anche con il collaboratore di Gianfranco Micciché e suo segretario all’Ars, Ugo Zagarella, ora candidato alle elezioni nazionali.

Tutto legale. Gli ex presidenti del Senato possono contare su un fondo pari a 17 mila euro mensili per le spese della loro segreteria personale sopravvissuto alle battaglie anti-casta. Era a vita ma grazie a una riforma (varata nell’era Schifani, va detto) è stato ridotto a dieci anni dalla fine della carica. La somma in passato era più alta ma nel 2013, ai tempi di Piero Grasso, è stata tagliata del 30 per cento.

Niente fondo quindi per Marcello Pera, Nicola Mancino e Carlo Scognamiglio. Oggi la sommetta di 17 mila euro rende più agevole la vita politica solo per Schifani e per Franco Marini che perderà il diritto tra pochi mesi. La somma totale lorda è davvero ragguardevole. Se si moltiplica 17 mila euro per 120 mesi fanno 2 milioni e 40 mila euro lordi. Per ogni ex presidente. La somma non è uno stipendio ma è il tetto massimo di spesa che il Senato mette a disposizione. Sarà poi l’ex presidente a indicare a sua discrezione agli uffici i nomi e i ruoli delle persone selezionate per il suo ufficio di ex presidente. Il Senato paga senza battere ciglio.


A inizio della legislatura tra i collaboratori indicati da Renato Schifani c’era anche Federica Terruso, che è l’attuale compagna del figlio: l’avvocato Andrea Schifani, 30 anni, erede della tradizione dello studio paterno di Palermo. Al Fatto risulta che la Terruso, oggi 33 enne e allora 28 enne, nel giugno 2013 figurava nella segreteria dell’ex presidente Schifani con la qualifica di “collaboratore di primo livello”, e uno stipendio lordo da co.co.co. di 2.893 euro lordi pari a netti 1.978 euro. Inoltre risulta che più di recente ha fatto ingresso nella segreteria di Schifani al Senato la mamma di Federica: Manuela Antinelli, 63 anni, originaria del Lazio e che una ventina di anni fa era socia con il marito di una piccola società di lavori edili e telefonici. Il compenso pagato mensilmente nel 2017 alla consuocera da Renato Schifani è di 2 mila e 164 euro lordi pari a 1.569 euro netti al mese.

Meno di quanto Schifani pagava (o meglio faceva pagare al Senato) sempre nel 2017 ogni mese al probabile prossimo deputato di Forza Italia Ugo Zagarella. Lo storico collaboratore di Gianfranco Micciché, membro della segreteria del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana nonché candidato in ottima posizione, al secondo posto proporzionale nella circoscrizione Marsala-Monreale-Bagheria, nel 2017 incassava un compenso lordo mensile di 3 mila e 600 euro pari a un netto di 2 mila euro tondi. Tra i collaboratori del 2017 c’è anche la celebre sondaggista Alessandra Ghisleri che riceve il 24 marzo 2017 un compenso di 8 mila e 800 euro lordi pari a 7 mila 390 euro netti al netto della ritenute Inps.


Renato Schifani spiega: “Sono situazioni diverse: Federica ha lavorato per circa un anno all’inizio della legislatura ma allora non conosceva mio figlio e non era mia nuora. Non sono sposati ma è vero che hanno un figlio di un anno”. Ma perché la scelse?. Schifani spiega: “L’ho conosciuta a Roma ed era laureata, conosceva due lingue ed era sveglia. Mica dovevo fare un concorso”. E suo figlio come l’ha conosciuta? Le ha detto per caso ‘papà questa è la mia compagna, sai che lavorava da te?’. Schifani capisce che è una coincidenza intrigante per un giornalista e replica fermo: “Dopo un anno nel 2014 ha trovato un lavoro ed è andata via. Poi villeggiava in Sicilia e ha conosciuto mio figlio. Non so come ed è inutile che mi faccia queste domande. Io le offro fatti storici”. Ma la consuocera è stata assunta quando i due figli stavano insieme o no? “Manuela Antinelli è una collaboratrice da circa un anno perché è brava e mi rende un servizio. I nostri figli non sono sposati. Il rapporto di lavoro finirà con la legislatura perché io azzero i contratti. Anche Zagarella è stato mio collaboratore per alcuni mesi ma non lo è più. Alessandra Ghisleri invece è un’altra storia. Mi ha fatto una consulenza”.

Alessandra Ghisleri spiega: “Non era un sondaggio ma una ricerca con al centro la sua figura dopo il passaggio da Ncd a Forza Italia. Il mio lavoro era capire come avrebbe potuto affrontare la comunicazione pubblica sulla tv nazionale e in Sicilia in particolare. D’altro canto tutte le figure pubbliche hanno un consulente per queste cose non vedo perché non lo debba avere Schifani. Non mi pare una grande somma ed era un lavoro pubblico per fini pubblici. Nulla da nascondere”.