Gina è una randagia di circa quattro anni e da quando è cucciola vive nella Piazza del Comune di Valderice. Negli ultimi tempi Gina è stata poco bene, tanto da essere ricoverata presso un'ambulatorio veterinario per le cure del caso. Adesso la povera randagia è tornata sul territorio e così diversi volontari hanno deciso di donarle una cuccia al fine di ripararsi dalle intemperie. Una richiesta scritta è stata quindi depositata in Comune.
Annalisa Sugamiele, storica volontaria del posto, assieme ad altri volontari, si è recata in piazza assieme ad una pattuglia della Polizia Municipale per sistemare la cuccia all'angolo della piazza. Tutti contenti insomma, in particolar modo Gina. Gli stessi agenti hanno ringraziato i volontari per il loro constante impegno a tutela degli animali.
Nessuno però, poteva mai immaginare che quella cuccia doveva sparire in poco tempo.
Dopo un paio d'ore infatti la volontaria riceve una telefonata dal Comandante della Polizia Municipale di Valderice, Grigano, che con tono molto dispiaciuto comunica che su disposizione del Sindaco, Mino Spezia, quella cuccia doveva essere tolta dalla piazza del Comune. Il motivo? Non si sa. Il primo cittadino avrebbe dato disposizione di portare la cuccia all'autoparco comunale, circa 6 km dalla piazza. A nulla è valso spiegare che Gina vive nella piazza comunale e che quindi portare la cuccia completamente fuori zona non avrebbe proprio senso. La cuccia è quindi stata tolta. Per non dimenticare che, proprio all'autoparco e proprio qualche mese fa, un randagio è stato massacrato a colpi di pala da sconosciuti, nella totale assenza dell'Amministrazione Comunale.
Sul piede di guerra Enrico Rizzi, Presidente del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus che, sulla propria pagina Facebook, ha chiesto ai suoi seguaci (oltre 45 mila followers) di scrivere al sindaco e di chiamare il Comune per esprimere la propria indignazione.
"Quanto accaduto non mi stupisce affatto. Stiamo parlando di un pessimo amministratore per quanto riguarda l'applicazione delle normative a tutela degli animali. Parliamo dello stesso sindaco che ha lasciato Osvaldo, il SUO cane massacrato all'autoparco comunale, senza alcuna assistenza sanitaria. Lo stesso sindaco che non ha denunciato il fatto e che si è mosso per condannare il gesto infame solo quando è venuto a conoscenza della fiaccolata in ricordo di Osvaldo organizzata da varie associazioni e che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone. Con il mio ufficio legale sto valutando il da farsi perché Gina, come qualsiasi essere vivente, deve avere diritto a potersi riparare dalle intemperie. Solo una persona priva d'animo, con il cuore duro e meschina può vietare il riparo ad un animale solo ed indifeso" - dichiara Enrico Rizzi, Presidente del NOITA Onlus.