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12/03/2018 06:00:00

Scrive Eleonora Lo Curto, su quanto è difficile la libertà di parola al tempo dei grillini

 Gentile Direttore,
desidero condividere alcune riflessioni maturate dal dopo elezioni politiche, che definiscono l’inquietante quadro di minacciosa aggressione verbale di cui viene fatto oggetto chiunque possa dissentire da quanti osannano la vittoria del Movimento 5 stelle.

Se poi ad esprimere una valutazione di qualsivoglia natura sul risultato elettorale è un soggetto politico, si passa dalla derisione, all’accusa di aver comprato voti, alla estenuante cantilena di quanti fanno il controcanto con espressioni volgari, accuse infondate, disgustosi attacchi personali.

Così accade che sul web si scatena una inedita e quanto mai pretestuosa guerra da parte di soggetti sconosciuti al mondo, fieri sostenitori del Vangelo secondo Grillo/Casaleggio/Di Maio che si ergono a giudici impietosi pronti a perseguitare e ghigliottinare quegli eretici che con orgoglio comunque continuano a testimoniare la propria fede politica.

In tutto il Paese e in tutti i media e social media si dibatte sulla formazione di un poco probabile Governo a 5 Stelle o di Centro Destra , emergono svariate ipotesi di alleanze , di ciò che farà o non farà il Presidente Mattarella e ancora delle dimissioni di Renzi da segretario nazionale del PD e poi di Salvini, nuovo leader del Centro Destra.

Se però si osa dire o pubblicare la foto di Di Maio che è passato dall’incassare qualche spicciolo vendendo bibite al San Paolo di Napoli alla comoda e ben remunerata poltrona di Deputato nazionale e di candidato a Premier del Consiglio dei Ministri si scatena l’odio più cieco e violento di quanti ne hanno sostenuto l’elezione.

Mi chiedo dove siano finite la democrazia, la libertà di pensiero e di espressione al tempo dei grillini, come sia possibile che costoro si permettano ogni volgare aggressione che prescinde dalla conoscenza diretta della persona insultata, ignorando i basilari principi del rispetto civile e dell’educazione che dovrebbero improntare i rapporti umani ed ogni e qualsivoglia dialettica nel dibattito politico.

Il grillismo ha tradotto la diversità politica in avversità, la dialettica in odio aggressivo e volgare, il confronto aperto e democratico di idee e posizioni in scontro aspro, cattivo e prevaricante di chi vuole solo imporre la propria visione di campo e quella del capo (capo politico/capopopolo).

Il grillismo è l’esaltazione esasperata del qualunquismo, del tanto peggio tanto meglio, della mediocrità elevata a valore ed oggi sostenuta dal popolo del web, tra il quale prevale un sinistro passaparola che obbedisce all’idea del mandiamo al rogo la casta.

E non bastano le firme false, i finti rimborsi, gli scandali e le inchieste giudiziarie, meno che mai gli interessi della Casaleggio e company ( farei un’intervista random per sapere chi sa chi era Casaleggio padre e il di lui figlio!).

Il popolo italiano vota a 5 stelle, e questo anche perché dalle parti opposte si è pensato più a salvaguardare i propri fedelissimi che alla rappresentanza territoriale dei candidati.

Il “ Rosatellum” concepito con arroganza e supponenza per frenare l’avanzata dei 5 stelle senza garantire la governabilità del Paese,di fatto ha provocato la ribellione del popolo italiano ed il consequenziale travaso di voti dalla sinistra al Movimento di Grillo e dal centro destra verso la Lega, che in ogni caso e comunque rappresentano l’antisistema.

Se poi si guarda alla geografia del voto è fin troppo evidente che tutto il SUD si colora di giallo, ma guai a dire che questo avviene in massa laddove la povertà materiale spesso fa pari con la povertà morale, dove a votare sono stati coloro che sono in fila davanti ai patronati in attesa del promesso reddito di cittadinanza.

Lo dice il mondo ma se lo dico anch’io si scatena l’ira funesta del Pelìde Achille. Dovrei tacere magari così eviterei le critiche e le aggressioni su fb, giacche c’è qualcuno che fa i conti con gli scarsi numeri raggranellati dal mio partito in Sicilia dove è ben noto che un cittadino su due ha votato 5 stelle.

E invece no gentile Direttore , io non rinuncio a parlare, a pensare e ad esprimere la mia opinione, io non rinuncio a dar prova di impegno morale , serietà e compostezza, non rinuncio a fare il mio dovere, da donna delle istituzioni, da siciliana che ama la propria terra, da politico che si impegna a costruire processi di sviluppo economico a beneficio dei nostri giovani.

Continuerò a lavorare con passione, onestà e dedizione leale alla mia gente , lavorerò per dimostra-re come ho sempre fatto che la politica buona esiste , si può e si deve fare e che si può cambiare direzione di marcia a partire dalla Sicilia.

Il Presidente Nello Musumeci è un uomo di straordinaria dignità morale ed è consapevole che il popolo siciliano ,stanco di anni di malgoverno e false promesse ha bisogno di risposte in termini occupazionali, sa che i nostri giovani debbono guardare con fiducia al loro futuro, che le nostre Università non debbono più svuotarsi in favore di altri e più ambìti Atenei, che la formazione professionale e la formazione universitaria debbono essere collegate al mercato del lavoro, che il sistema delle infrastrutture deve essere adeguato alle esigenze di collegare il mercato interno con i mercati nazionali e internazionali, che la Sicilia da terra di consumatori deve diventare terra di produzione, di investitori e di investimenti.

Per tutto questo che è già in cantiere il popolo siciliano non dovrà attendere mille anni, ma il tempo strettamente necessario per dare concreta e piena attuazione al programma di lavoro che il Governo si è dato.

Chi ha creduto in noi non si pentirà della fiducia espressa e fra cinque quando si tornerà a votare i sici-liani potranno scegliere con nuove e più autentiche consapevolezze, tra la politica urlata attraverso gli slogan e le frasi fatte e la competenza e la capacità di chi sarà riuscito a cambiare il volto della nostra terra.

On. Eleonora Lo Curto