Tutto pronto, o quasi, a Trapani per le primarie del 15 aprile.
Le primarie/referendum sulla persona di Giacomo Tranchida iniziano a vacillare, alla fine ognuno correrà con il proprio simbolo civico o di partito.
In mezzo ci sta il fiume, quello dell'incapacità delle strutture di partito, che dovrebbero essere organizzate sui territori, a presentare una candidatura certa ed unitaria.
Non è di certo mancato il tempo per organizzarsi, la scena è stata rubata dalle competizioni elettorali che si sono susseguite, che hanno lasciato lo strascico delle polemiche unitamente alle faide interne.
Così all'interno del Partito Democratico, che ha mandato avanti Piero Savona alla scoperta di un eventuale accordo con altri movimenti civici della città. La riunione del Crystal è destinata a far parlare di se per il fallimento che ha prodotto, non c'è convergenza. Savona con molta probabilità non sarà il candidato sindaco, nonostante gli sforzi, del PD. Difficile costruire una solida alleanza con altre liste a sostegno di tale candidatura, c'è chi guarda già a Nicola Messina, candidato in pectore per il movimento “Progresso e Rinascita”.
In area dem si vocifera che il candidato potrebbe essere proprio Messina, ex vicesindaco di Mimmo Fazio, se lo stesso si smarcasse dall'aria faziana e di centrodestra. Impresa non facile ma non impossibile, con Messina al momento ci sono tantissime interlocuzioni a cominciare da Mimmo Turano ma nessuna certezza. Rimane attualmente una candidatura libera e civica.
Idee chiare per il movimento Cinque Stelle che non ha svolto le “comunarie”online ma ha insignito il loro candidato sindaco: Giuseppe Mazzonello.
Non scioglie la sua riserva Salvo D'Angelo del movimento “Scegli Trapani” a cui guarda con interesse il parlamentare regionale Stefano Pellegrino. Ancora qualche giorno di riflessione per non commettere passi falsi, la candidatura di D'Angelo è un rischio troppo alto nello scontro con Giacomo Tranchida e con Peppe Bologna.
Tranchida ha già schierati al suo fianco un plotone da guerra: da Peppe Guaiana ad Enzo Abbruscato, passando per Dario Safina fino ad arrivare a Nicola Cristaldi e quindi a Francesco Salone ( che pare abbia rinunciato all'idea di correre a Primo Cittadino a San Vito Lo Capo).
Innanzi a tanta incertezza Tranchida ha accelerato chiedendo lo svolgimento delle primarie cittadine, che difficilmente verranno celebrate.
A rivendicare la paternità delle primarie è il PD, lo strumento attiene alla loro democrazia però non hanno un candidato da presentare. I dem sono in grandissima difficoltà a Trapani, Tranchida non vuole il simbolo del suo partito.
Intanto ci sono dei dati certi e sono politici: Tranchida è distante dal PD invocando il civismo; il PD è in serissime difficoltà e potrebbe essere fuori da una vittoria trapanese.
Savona va avanti con i suoi incontri bruciando sia le tappe dei dem che del suo stesso movimento “Trapani Svegliati”.
Convergeranno su Messina? E come giustificheranno all'elettore la mossa elettorale? Da sempre il PD a Trapani ha osteggiato politicamente Mimmo Fazio e i suoi amici politici: Messina ne è stato vicesindaco. Quale sarà il ruolo di Savona? In questo momento è uno strumento, consapevole, nelle mani del suo partito, il PD, che lo ha lanciato nelle “convocazioni” al Crystal evitando di invitare Enzo Abbruscato, che da mesi insisteva sulla necessità di iniziative corali, una sorta di primarie delle idee.
E qui emerge un altro dato inconfutabile: dove sono i programmi per Trapani?
I presunti candidati hanno iniziato la loro campagna elettorale da mesi oramai, qualcuno ha dato vita anche a scuole di formazione politica, altri a più conferenze stampa. Il grande assente: il programma per Trapani. La città non si potrà amministrare con la cantilena del “rilancio”, della “rinascita”, della “resurrezione”. Le processioni sono finite, con loro anche le “annacate”.
Il PD perde la sua grande occasione, è l'unico partito organizzato . Ha avuto un anno di tempo per superare le difficoltà interne e puntare dritto all' amministrazione della città di Trapani. Nulla di fatto.
Non va bene nemmeno a Paceco: qui il PD prima indica, nel mese di gennaio, Stefano Ruggirello come proprio candidato sindaco, poi a marzo fa marcia indietro.
A stoppare le mosse dei dem ci pensa Pietro Cognata insieme a Antonio Galia e Salvatore Bongiorno. Cognata ha appoggiato alle ultime regionali la candidatura di Baldo Gucciardi, un debito elettorale c'è. Ecco che bisogna fare spazio al candidato sindaco di Cognata: Filiberto Reina.
Il 4 aprile si sarebbe sciolto il nodo ma Ruggirello ha ritirato la sua candidatura.
Campo libero per Reina, PD imploso a Paceco che ha subito diktat esterni, di fatto creando dei problemi alla segretaria Vitalba Ranno.
Si va oltre, la candidatura di Reina nasce per volontà di Cognata e compagni ma ha avuto tutte le dovute coperture. Due le candidature forti, dunque, a Paceco: Reina per il centrosinistra e Giuseppe Scarcella per il centrodestra. Si attende l'ufficialità del movimento Cinque Stelle.
A Custonaci due le candidature di rilievo: Giuseppe Bica, sindaco uscente per lo schieramento di centrodestra; Giuseppe Morfino per l'area di centrosinistra.
La candidatura di Morfino è già molto sentita a Custonaci e a breve il candidato ufficializzerà la sua corsa per la fascia da Primo Cittadino, con lui tutta l'area del Partito Democratico.
Peppe Bica corre per il secondo mandato, accanto a lui il fedelissimo Giovanni Noto, attuale assessore ai Lavori Pubblici. Noto è legato politicamente a Paolo Ruggirello, l'ex parlamentare regionale a Custonaci dovrà fare delle scelte chiare e nette.
A Favignana certa la ricandidatura di Giuseppe Pagoto, sindaco uscente che questa volta dovrebbe abbracciare una parte politica più grande.
In contrapposizione c'è il gruppo che fa capo all'ex sindaco Gaspare Ernandez, non si esclude che a breve lo stesso Ernandez possa ufficializzare la sua di candidatura.
Nasce, intanto, un nuovo movimento che si incastra nel dibattito politico: “ Le Egadi che Vogliamo”. Referente è Vito Campo, attuale consigliere comunale ed ex assessore al Turismo. Molti i punti programmatici trascritti in agenda: il piano “Emergenza casa” che mira ad abbattare il costo degli affitti per i residenti nell'arcipelago egadino; il piano “Produzione prodotti a km zero” che prevede anche la valorizzazione di prodotti agricoli locali; il piano per l'infanzia e per gli anziani; un ospedale solidale.