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03/04/2018 06:00:00

Marsala, resa dei conti nel Pd. Stallo a Palazzo VII Aprile

 Il consiglio comunale dello scorso 28 marzo ha visto a Sala delle Lapidi la resa dei conti di un Partito Democratico che ha i suoi consiglieri, in totale cinque, tutti autosospesi.
Una situazione anomala, una posizione non contemplata dal regolamento del consiglio comunale e che dovrà essere sottoposta all'attenzione del segretario generale del Comune di Marsala, Bernardo Triolo.

La complessità consiste nel capire come dovranno tecnicamente proseguire i lavori delle commissioni consiliare, chi convocare per la conferenza dei capigruppo.

Un caos.

In Aula si è cercato di fare chiarezza, ha centrato il punto il consigliere Walter Alagna che nel suo intervento analizza la posizione ondivaga della maggioranza che ha eletto il sindaco, le dinamiche sono state diverse così anche la linea filo governativa.

Un PD che ha spesso cambiato idea, dice Alagna, e che adesso si ritrova a dover dire con chiarezza che tipo di governo vogliono attuare per dare delle risposte concrete alla città.

Potrebbe in questo essere il sindaco a fare un'azione di rilancio, mostrando apertura e capacità di gestione, oltre che di ascolto.
L'azzeramento della Giunta risulterebbe un atto di tutela verso gli assessori che costantemente sono sottoposti alla gogna dai consiglieri comunali, poi di apertura al dialogo nei confronti di quelle forze che hanno contribuito ad eleggere il Primo Cittadino.
Azzerrare non significa sfiduciare se l'azione è coordinata direttamente dal sindaco Alberto Di Girolamo, altra cosa è se richiesta e pretesa dalla stanza di un partito che non si è mai confrontato con il territorio.
La città vuole chiarezza, non la chiede certamente ai partiti, ammesso che esistano ancora. Con abile maestria è stato distrutto ogni piccolo brandello.
I cittadini vorrebbero capire cosa accade, apprendendolo da Alberto Di Girolamo.

Convocare le conferenze stampa a volte è pure inopportuno, creare luoghi di incontro con i cittadini per spiegare quello che si è fatto è un dovere, alla stregua di quello istituzionale.
Dei litigi, delle poltrone reclamate dal partito, degli inciuci, della lotta intestina al PD, del muro contro muro, ai cittadini interessa davvero poco.
La politica locale non può limitarsi alle beghe tra fazioni, non ci si può baloccare su schemi superati e parole d'ordine ancorate alla casta. Il futuro parte dai cittadini, dall'attenzione delle piccole e concrete cose, non è più consentito che si perda del tempo per equilibri eternamente traballanti.
Il rilancio della città, per gli ultimi due anni di Amministrazione targata Di Girolamo, potrebbe avvenire anche da un eventuale azzeramento che non significherebbe tutti via, cancellati con un tratto di gomma come fosse una parola scritta male.
In molti, tra gli attuali assessori, dovrebbero essere riconfermati perchè hanno lavorato, senza sosta. E chi frequenta le stanze del Palazzo lo sa, senza troppi populismi e demagogie.
Il maggiore difetto di questa Amministrazione è la mancata comunicazione, non quella istituzionale.

Letizia Arcara, in consiglio comunale, nel suo intervento ha parlato di libertà. Perchè i consiglieri del PD non si muovono mai da soli, hanno un loro referente regionale, che per forza di cose ingombra l'azione politica. Difficile gestire l'automia e la libertà ma la soddisfazione è ampia, senza capi né padroni.
Ironica la consigliera quando ha sottolineato come non si debbano avere ansie per un PD che non c'è più: “E' stato scritto il necrologio, è morto. Bocciato da milioni di italiani”.

E in quella seduta del 28 marzo, mentre il dibattito politico infervorava, è la Arcara a chiedere che vengano invitati in Aula, nella convocazione successiva, gli studenti dell'Istituto Tecnico Industruale di Marsala.
Questi giovani a Rimini hanno compiuto il gesto eroico di salvare dalle acque una donna che voleva suicidarsi.
Un encomio, dice la consigliera, a questi ragazzi che hanno mostrato sensibilità nell'epoca dell'indifferenza, dell'egocentrismo: “ Noi come politici dobbiamo dotare i giovani di due leve la speranza nel futuro e la capacità di sognare”.