Che non sarebbero state tutte rose e fiori si sapeva dall'inizio, si interrompe l'accordo elettorale tra Francesco Salone e Giacomo Tranchida.
I “Futuristi” la lista preparata da Salone, che ha la matrice in Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara del Vallo, abbandona la coalizione.
Il veto sulla non candidatura di Franco Briale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Eppure lo stesso Briale aveva precisato, con una nota stampa, come sia stata una sua libera scelta quella di rinunciare alla candidatura in consiglio comunale in questa tornata.
Non è così. Il veto c'è stato, è stato posto da Peppe Guaiana, che capeggia la lista che ha allestito, “Amo Trapani”, tanto da far saltare il tavolo delle trattative.
E' Salone a rompere il silenzio e a spiegare a Tp24.it il suo addio politico a Tranchida: “Il veto su Briale è ingiustificabile e inaccettabile. Ingiustificabile perché dal candidato sindaco di una coalizione mi sarei atteso una maggiore fermezza nel rispetto degli accordi di lealtà. Inaccettabile perché giunge proprio da quegli esponenti politici (Peppe Guaiana e Peppe La Porta, con la sponda di Paolo Ruggirello) che alla precedente amministrazione hanno fatto da vera stampella per tutto il mandato, ricevendone in cambio ruoli di governance di primo livello: l'amministratore unico di ATM (Randazzo); l'amministratore della Trapani Servizi (Carta); per non dire di assessori, espressioni dirette dei tre”.
Insomma, Salone non è proprio tenero con il suo ex amico Tranchida assimilando il veto ad un “ricatto personale” oltre che al chiaro tentativo di “destrutturare la lista dei Futuristi con l'obiettivo di avere più posti da spartirsi in consiglio comunale”.
Chiosa Salone: “Non accetto i ricatti, non li ho mai subiti. Punto, questo, fermo e inderogabile. Ho creduto, in cuor mio, che almeno in questo con Tranchida fossimo allineati, nonostante abbiamo militato, in passato, in aree diverse. Temo, a questo punto, che siano vere le voci dei detrattori di Tranchida per cui il fine (diventare sindaco) giustifica i mezzi (trovare alleanze in ogni schieramento): alleanze, anche con coloro che fino a ieri proprio lo stesso Tranchida affermava "non volerci avere nulla a che fare". Auguro le migliori fortune al mio amico candidato del centro-sinistra-destra”.
Il riferimento è all'alleanza così ampia e trasversale per le varie anime della politica.
Risponde Giacomo Tranchida che precisa la sua posizione, giustificando lo sfogo per lui astioso di Salone “accentuato sicuramente dalle vicende giudiziarie che mi auguro lo vedano presto riscattarsi”.
Non ci sono veti e non ci sono ricatti morali per Tranchida ma un debito che deve onorare con la città di Trapani per avergli tributato tanti consensi alle ultime regionali.
L'unica maglietta che ha chiesto di indossare ai suoi alleati, lo ripete sempre, è quella della città: “Chi ha pensato, erroneamente, di salire sulle mie spalle facendosi calcoli e conticini su seggi e seggiole alla fine si ritroverà comunque insoddisfatto. Di certo non mi faccio tirar la giacca, ieri come domani, da alcuno”.
Ma gli animi non sono sereni, c'è chi, tra i candidati di una lista di Tranchida, non ha piacere nemmeno nello stesso articolo insieme a Peppe Guaiana. E giù altre polemiche sui social. L'alleanza invece c'è, resta con tanti dubbi e punti interrogativi in chi vede in Guaiana un competitor forte, già seduto a Palazzo Cavarretta, con i suoi circa 1600 voti alle ultime comunali.
Insomma, sotto lo stesso tetto ma con i coltelli tra i denti.
E ieri mattina ha inaugurato il comitato elettorale il candidato Sindaco Vito Galluffo. L’ obiettivo – dice Galluffo - è ridare dignità alla politica e alla città di Trapani che è stata derisa dall'incapacità politica di taluni. E' una campagna elettorale improntata alla massima trasparenza, tiene a sottolineare: “Andremo avanti senza tentennamenti. Ci confronteremo con tutti, non siamo contro nessuno ma voliamo molto più alto per la città di Trapani”. Attenzione per i quartieri abbandonati e per i disagiati affinché possano accedere ai servizi a costo zero.