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09/05/2018 06:00:00

Marcello Mazzarella: "Mio figlio arrestato in Giappone per un banale incidente in bici"

 “Mio figlio detenuto in Giappone per un banalissimo incidente in bici”. E' il racconto dell'attore e regista di origini trapanesi Marcello Mazzarella fatto a Tp24.it.
Mazzarella è volto noto della tv e del cinema italiano, diverse le sue interpretazioni da Stanno tutti bene, a Baarìa, di Giuseppe Tornatore, a Nirvana di Gabriele Salvatores.


Ma questa volta non parla dei suoi film, neanche del nuovo progetto “L'ombra delle muciare”. Racconta i giorni di apprensione che si stanno vivendo per il figlio, Piero, detenuto in una prigione di Tokyo per un banalissimo incidente. Il ragazzo si trova in Giappone per conoscere la cultura orientale, un viaggio sognato da molti giovani. Ma non certo l'esperienza di finire in carcere per uno scontro in bici. “Stava passeggiando in bici – racconta infatti l'attore e regista – aveva un grosso borsone, quando ad un semaforo una signora ha attraversato la strada e c'è stata una collisione. Non è chiaro chi avesse il rosso e chi il verde. La signora è caduta per terra e mio figlio l'ha subito soccorsa. E' venuta un'ambulanza che l'ha portata in ospedale, per l'anziana a quanto pare c'è stata una frattura del cocige”. Ma qui inizia la strana faccenda. Il figlio di Mazzarella viene prelevato dalla polizia giapponese e portato in prigione, dove si trova da sei giorni. “Preciso che mio figlio sta bene, il Giappone è un paese civile, e viene trattato bene. Ma è assurdo che si venga arrestati e si resti per tutto questo tempo in prigione per un incidente stradale. I primi tre giorni sono serviti per le indagini, per verificare chi fosse il ragazzo, se fosse sotto effetti di stupefacenti e altro. Ma adesso aspettiamo novità. Certo è difficile rapportarsi con una realtà così lontana e con barriere linguistiche consistenti”.


Piero Mazzarella è assistito in questo momento da un avvocato di Tokyo assegnato d'ufficio e da un interprete. Evidentemente l'apprensione è tanta, il Giappone è un paese civile ma anche per reati minori si rischiano anche fino a 7 anni di carcere e ammende salatissime. “L'ambasciata italiana sta lavorando sul caso, mio figlio è assistito, è stato possibile inviare un messaggio, ma è comunque isolato. Mi sono attivato presso la Farnesina. Abbiamo prodotto la fedina penale che è pulita e tutti i documenti come anche l'assicurazione. Siamo soggetti alle leggi giapponesi, che possono essere molto severe”, continua Mazzarella.


Si lavora quindi per il rilascio, o almeno capire, esattamente, di cosa sia accusato il ragazzo. La famiglia Mazzarella e le istituzioni italiane si stanno mettendo in contatto con l'ambasciatore giapponese in Italia per trovare una soluzione per capire cosa stia accadendo.
“Speriamo che tutto si risolva presto – aggiunge l'attore – devo dire che in questi giorni abbiamo ricevuto la vicinanza e la solidarietà di tutti. In queste occasioni il popolo trapanese sa essere molto solidale e li ringrazio per questa vicinanza. Quando succede qualcosa da un trapanese i cittadini rispondono mettendosi a disposizione”. Nel frattempo continuerà il lavoro per risolvere questa grana. E una volta tornato a casa, Piero Mazzarella, metterà anche questa disavventura nel taccuino delle cose insolite del Giappone.