Non c'è niente da fare, a Trapani la campagna elettorale deve per forza tingersi di giallo.
C’è chi semina dubbi sull'operato di Giacomo Tranchida da sindaco di Erice, per vicende che risalgono al al 2015.
Nel giro di pochissimi giorni i Carabinieri sono ritornati in vetta per farsi consegnare ulteriori documenti nell'ambito di un'indagine della Procura.
La questione riguarderebbe alcuni appalti avviati a commissione diretta.
Tranchida non teme nulla, dice di essere sereno e di avere già richiesto il certificato con le indagini in corso. Risulta pulito.
La stessa sindaca, Daniela Toscano, parla di una campagna elettorale che vuole “mascariare “la figura di Tranchida. Ma cosa cercano i Carabinieri?
E il Commissario Messineo conta i giorni, invece, per togliersi un po' di preoccupazioni a cominciare da una diffida che lo stesso Tranchida ha fatto recapitare a tutte le istituzioni preposte.
La diffida è poi sottoscritta da tutti i rappresentanti delle sette liste, per i Demos compare il nome di Paolo Ruggirello.
Con la diffida, preso atto dei cumuli di spazzatura che in ogni dove arredano la città, si chiede la rimozione immediata e la disinfestazione dei luoghi.
Il disagio, difatti, è di natura igienico ambientale.
Insomma dubbi, ombre e misteri a parte Tranchida detta le linee guida per la città, mostrando che la squadra c'è ed è compatta.
Ma non sono mancate le “inopportunità” politiche del momento: come abbiamo raccontato su Tp24.it uno dei candidati della lista Demos, Nicola Sveglia, nipote di Paolo Ruggirello, è stato fotografato in un bar seduto al tavolo con Lillo Giambalvo, noto alle cronache per come ha sbandierato la sua amicizia con il boss latitante Matteo Messina Denaro. Ci fu un processo e Giambalvo venne assolto. Sul web, in seguito alla pubblicazione di quella foto, si sono scatenati i Cinque Stelle. Giuseppe Mazzonello, candidato sindaco del movimento, ritiene che non siano stati applicati i filtri necessari per scremare le candidature, ma sfida Tranchida a chiedere al candidato Sveglia di ritirarsi autonomamente.
Ieri è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle candidature a sindaco, delle liste e del relativo programma con almeno tre assessori designati.
Tutto pronto per Vito Galluffo che ha una variopinta coalizione, che più che civica è l'espressione della confusione che regna nel centrodestra.
Tanti i volti e i nomi noti che sono divisi nelle tre liste in appoggio.
Forza Italia non ha una lista forte, solo i primi nomi sono quelli che trascineranno la lista: Franco Briale, Giorgio Colbertaldo, Giovanni Vassallo.
La lista “Trapani Riparte” fa riferimento allo stesso movimento civico, e tra gli altri candidati schiera Lella Pantaleo, ex consigliere comunale a Erice e vicina a Tonino d'Alì.
“Progresso e Rinascita” è la lista che fa capo a Nicola Messina, ci sono gli ex amici di Mimmo Fazio. Spicca come candidato Vito Mannina, padre di Simona, consigliera comunale ad Erice, in forte contrapposizione con Giacomo Tranchida e con la sindaca Daniela Toscano. La Mannina è segretaria dei Giovani Democratici, il PD utilizza due pesi e due misure. Fatti noti.
Tutte e tre le liste non sono ben amalgamate, presentano delle contraddizioni che non riguardano i singoli soggetti ma la politica del territorio.
I tre assessori designati sono: Silvana Giacalone, Mauro Titone e Vincenzo Barraco.
Tutti pronti ai nastri di partenza, dunque, anche se per molti la campagna elettorale è iniziata mesi fa.
Non farà parte di nessuna squadra assessoriale Vito Damiano, più volte tirato in ballo come componente della futura Giunta targata Peppe Bologna.
Lo dichiara lo stesso Damiano che si è trattato di un interesse unilaterale di Bologna, non c'è alcuna voglia, né impegno in quel di Trapani per l'ex sindaco che ha “,anifestato il chiaro diniego a qualunque forma di sostegno o compiacenza elettorale nonché eventualmente a condividere responsabilità amministrative in seno al governo della Città”.
Bartolo Giglio, candidato sindaco della Lega ha presentato la candidatura per ultimo.
Quattro gli assessori indicati e sono Vito Forbice, Doriana Bongiorno, Tonino Spada, Stefano Gervasi. Giglio capeggia la lista al consiglio comunale.
Il centrodestra si presenta fortemente spaccato, una componente è con Vito Galluffo con pochi candidati che hanno dimostrato, negli anni scorsi, di avere consenso. Una fetta è con Giacomo Tranchida, basti pensare alla lista “Amo Trapani”, allestita e capeggiata da Peppe Guaiana che contava 1600 preferenze per le amministrative del 2017, e poi c'è l'UDC .
Il terzo polo è costituito dalla Lega con una sola lista in appoggio.