Comincerà a luglio a Trapani il processo sul caso del centro massaggi a luci rosse. E' stata infatti rinviata a giudizio la cinese Xiolan Han, 48 anni, titolare del Tuina, il centro massaggi sequestrato a dicembre dalla polizia.
Secondo l'accusa la donna avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione di una sua connazionale, la 52 enne, Hongying Li, incassando parte degli introiti e dando disposizioni su come doveva comportarsi con i clienti. Li è stata accusata di falsa testimonianza ma la sua posizione è stata stralciata in fase di indagini preliminari.
Il gip infatti ha accolto la richiesta del sostituto procuratore scaturita dal fatto che la donna, visto che il permesso di soggiorno sarebbe scaduto, non ci sarebbe stata la sua partecipazione a una serie di episodi. Le indagini sono partite da una segnalazione anonima che evidenziava attività illecite dietro il centro massaggi di via Nino Bixio. Secondo quanto scoperto dalla Squadra Mobile le due cinesi “massaggiavano” le parti intime dei loro clienti fino ad atti sessuali completi, con l'aggiunta di un extra sulla tariffa del massaggio, da 10 a 30 euro. Sono state accertate oltre 50 prestazioni sessuali.