Mancano poche ore ormai alla chiusura della campagna elettorale per le amministrative di Trapani, ma i toni rimangano ad alta, altissima tensione. Una campagna che si chiude con attacchi, veleni, accuse, difese e conferenze stampa. Dopo quella di Vito Galluffo, come abbiamo già raccontato ieri, è stata la volta di Giacomo Tranchida, che si è difeso ma è anche passato al contrattacco.
Riassumiamo i punti alla base della conferenza stampa di Tranchida. L’ex sindaco di Erice e Valderice, oggi candidato alla carica di primo cittadino di Trapani, ha affermato che Galluffo prova astio nei suoi confronti perché ha cacciato il figlio dalla sua giunta. "Galluffo ce l'ha con me perchè io ho cacciato dalla mia Giunta nel 2007 suo figlio, che si ostinava a difendere qualche "portaroba" di San Giuliano. Da qui l'atteggiamento di odio verso di me, fino al punto di provare a creare prove false pur di avviare una campagna di vendetta che aveva il solo obiettivo di rovinarmi politicamente", continua Tranchida. "Quello che avviene in questi giorni è frutto della stessa campagna di vendetta, da qui le mie denunce".
A San Giuliano - afferma Tranchida -, Galluffo difende i “portaroba” mentre io curo gli interessi del quartiere, le prove false le crea e gliele passa Manuguerra, fa il garantista con i peggiori mafiosi e con me aizza il tribunale del popolo. "Manuguerra, nel processo per voto di scambio, è stato difeso dall'avvocato Galluffo, - sostiene Tranchida - che anche in quell'occasione tentò di "mascariare", costruendo una storia non vera su alcun melenzane che avevo acquistato da un chiosco, che poi ho scoperto abusivo, a San Giuliano. Dal punto di vista professionale sono sgomento del fatto che Galluffo è un garantista estremo, al punto tale da difendere nella sua professione anche killer di mafia, in processi importanti, ma con me si trasforma in una sorta di tribunale senza appello, svolto in conferenza stampa. L'obiettivo è solo quello di fermare la mia corsa, la mia vittoria al primo turno".
E sul pregiudicato Diego Pipitone, al centro dell'inchiesta di Tp24.it Tranchida ha detto che vota Galluffo. "L'ho conosciuto tramite il medico di San Giuliano, Nino Marino, che mi disse che aveva avuto trenta anni fa un precedente, ma che non rappresentava un problema per la comunità. Ha appoggiato Daniela Toscano perchè era stato in passato con Manuguerra e con Nino Oddo ma non voleva più sostenerli, perché adesso voleva il bene del quartiere". Tranchida auspica che Pipitone venga ascoltato. "Pipitone adesso fa campagna elettorale per Galluffo e per La Barbera di Forza Italia, non certo per me".
Come in un faccia a faccia, seppur a distanza, dopo la conferenza di Tranchida, ieri abbiamo ascoltato anche Galluffo che ha replicato così alle accuse ricevute: “Capisco che Tranchida sia molto nervoso, che sia agitato in modo scomposto. Ha convocato una conferenza fatta con tanti spettatori di varia natura e claque. Capisco la sua agitazione perché in picchiata libera verso il basso, mentre coloro che lavorano per la città di Trapani sono in salita e ogni giorno ricevono consensi sempre più numerosi".
"Tranchida si tranquillizzi - continua Galluffo - avrà finalmente tempo per andare a lavorare, dopo una vita vissuta solo di politica e con la politica. E’ solo un poveretto, lo compatisco quando osa dire che il sottoscritto crea delle prove false. Al solito continua ad essere un venditore di fumo. Io non avrei credito e non vincerei tanti processi se fossi uno che crea prove false. Per quanto riguarda mio figlio, fu assessore nel 2007 nella sua giunta ma non fu Tranchida a cacciarlo ma mio figlio ad andare via e a rassegnare le dimissioni, perché non voleva che difendesse alcuni soggetti. Secondo la teoria di Tranchida “portaroba” sono tutti i politici ladri, tutti quelli che rubano, i corrotti, quelli che amministrano male. No, non è così, fino a quando non c’è una sentenza definitiva non sono “portaroba” ma solo degli indagati".
Galluffo è intervenuto anche su Pipitone: "Non ho il piacere di conoscerlo né professionalmente né politicamente. Non mi risulta voti per me, anzi, mi risulta una continuità di voto con Tranchida, che se lo tenga stretto. Se non fossi stato provocato e offeso nella mia dignità di uomo, di professionista e nella mia correttezza riconosciuta da tutti, non avrei fatto la mia conferenza stampa - conclude Galluffo -. D'ora in poi non parlerò più di Tranchida".