E' Paolo Genco il nuovo presidente del consiglio comunale di Erice. Sarà lui a succedere a Giacomo Tranchida, dimessosi per la candidatura a sindaco di Trapani.
Genco era vice presidente del consiglio comunale che si era formato lo scorso anno dopo le elezioni amministrative. Questo voto però dimostra che la maggioranza che sostiene la sindaca Daniela Toscano non è così omogenea. Il nuovo presidente è stato eletto alla seconda votazione, infatti, con otto voti. L'altro papabile era Giuseppe Spagnolo, a cui sono andati due voti. Un voto invece ha preso Francesca Miceli, la consigliera indagata con altre 5 persone, per corruzione elettorale.
Genco è stato eletto grazie ai voti dei socialisti Nacci e Augugliaro, in opposizione, e a quello di Simona Mannina, segretaria dei Giovani Pd, non proprio in sintonia con la sindaca Toscano e con la maggioranza che la sostiene.
Per l’elezione di Genco che era approdato in consiglio comunale con la lista «Daniela Toscano Sindaco per Erice» (il secondo consigliere eletto era stato Francesco Tarantino, dimessosi dopo una sola seduta facendo spazio a Francesca Miceli, poi transitata nel Pd, ma ora finita nel gruppo misto dopo l’autosospensione dal partito) sarebbero stati determinanti i voti arrivati dai due socialisti Luigi Nacci e Nicola Augugliaro, che sono all’opposizione, e quello di Simona Mannina, segretaria dei Giovani del Pd ma in posizione critica nei confronti della maggioranza. Con Genco si sarebbero subito schierati, invece, Vincenzo Di Marco, Luigi De Vincenzi, Rossella Cosentino e Maria Pia Angileri. Si tentava di eleggere il presidente del consiglio comunale dal 19 maggio, e in quell'occasione era cominciato un braccio di ferro all'interno della stessa maggioranza. Spagnolo infatti rivendicava il ruolo di presidente, soprattutto per il contributo che la sua lista Cives diede alla sindaca Toscano nell'elezione. Così non è stato e Cives reagisce con questa nota:
Dopo l’esito della votazione per la nomina del Presidente del Consiglio Comunale di Erice, il movimento C.I.V.E.S. non può che prendere atto dello sgretolamento della maggioranza politica in seno al predetto consesso.
Si attribuisce quanto accaduto all’evanescenza di chi la guida e ne ha la responsabilità politica, reo di sottoporsi supinamente ad una regia - non del tutto – occulta.
Subdoli accordi ed un mal celato boicottaggio politico in danno di questo movimento, hanno alterato gli equilibri democratici della ormai esigua maggioranza, negando a C.I.V.E.S. rappresentanza e partecipazione in seno al percorso politico ericino.
Prova ne è, da ultimo, che regole limpide, oggettive, da sempre condivise ed applicate per l’elezione del Presidente del Consiglio, sono state miseramente sovvertite, raccattando consensi “qua e la”.
Questa pratica volgare, più volta ripetuta, ha stuprato la volontà di quei cittadini ericini che con le loro 1400 preferenze accordate, hanno creduto e tutt’ora credono, nel progetto civico C.I.V.E.S. ed hanno consentito all’attuale Sindaco di vincere le elezioni al primo turno.
Questo modo di fare politica non trova la condivisione del movimento C.I.V.E.S. che, anche alla luce delle nebbie fumose che ultimamente pervadono il “Monte”, non può più sostenere l’azione politica dell’attuale Amministrazione.