L'Istat conferma l'aumento della forbice Nord-Sud quando si parla di benessere economico. Crescono a due velocità totalmente diverse gli stipendi tra dipendenti del Mezzogiorno e lavoratori del Nord Italai, e la provincia di Trapani si conferma agli ultimi posti per Bes, il Benessere equo e sostenibile. Un dato che mette insieme diversi indicatori: stipendi, istruzione, reddito, sanità.
Il primo dato da cui partire è sicuramente quello della occupazione. Se al Nord è del 70,6% al Sud precipita al 47%.
"Al Nord, nel 2016 il reddito medio di un lavoratore dipendente è stato di circa 24.400 euro contro i 16.100 euro di un lavoratore del Mezzogiorno", con "una differenza di oltre 8mila euro annui". Le retribuzioni sono cresciute ma con velocità diverse: il divario iniziale, che nel 2009 misurava 6.300 euro a vantaggio del Nord sul Mezzogiorno, si è quindi notevolmente accentuato. Il reddito da lavoro dipendente nella provincia al vertice della classifica, Milano, è circa due volte e mezzo quello della provincia più indietro, Vibo Valentia.
E la provincia di Trapani? Non è messa bene, Il tasso di occupazione è più basso della media del Meridione, 43%, dieci anni fa era al 50,7%. L’ultimo dato disponibile per l’occupazione giovanile è del 2015. Solo il 10% dei ragazzi fino a 29 anni hanno un lavoro in provincia di Trapani.
Come nota l'Istat, le retribuzioni medie annue sono cresciute costantemente negli anni, con velocità diverse: +11,4% al Nord, +3,4% nel Mezzogiorno, a Trapani meno del 2%. Le prime 22 province in termini di reddito sono tutte del nord, salvo Roma, che è terza in Italia con 23.300 euro circa, dopo Milano (29.600 euro circa) e Bologna (25.600). In coda tutte le province di Calabria e Campania tranne Napoli; Foggia e Lecce; Matera; Trapani, Messina, Agrigento, Enna e Ragusa; Sassari e Nuoro. Gli stipendi medi in provincia di Trapani sono poco più di 13 mila euro annui.
Anche il grado di istruzione è minore rispetto alle province del Nord. Nel Trapanese il 43% ha almeno il diploma, il 3% in meno rispetto agli ultimi due anni. Il 15% degli under 65 ha una laurea, un paio di punti percentuali in più rispetto agli ultimi due anni.
C’è un dato poi che è molto indicativo della difficoltà di sviluppo che incontra la nostra provincia. Quello dell’innovazione e dell’impiego di laureati italiani. Cioè quanti laureati in Italia vengono in provincia di Trapani per lavorare. Pochi, e sempre in diminuzione. Sono diminuiti, nel 2016, del 29 per mille. Nel settore High tech, Ict e biotecnologie c’è un’incidenza pari a 0.