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26/06/2018 22:05:00

"Noi, assistenti giudiziari idonei chiediamo di essere assunti per una giustizia migliore"

Pubblichiamo una nota redatta dal Direttivo del "comitato idonei assistenti giudiziari". Si tratta di tutti gli idonei al concorso per 800 posti a tempo indeterminato per il profilo professionale di Assistente Giudiziario, allo scopo di rendere nota la nostra attuale situazione e nel contempo, per chiedere di accogliere le nostre istanze.

Il Comitato idonei assistenti giudiziari si è costituito spontaneamente il 21 ottobre 2017 all'esito del  concorso. Ad oggi conta più di 2000 iscritti e il suo obiettivo è quello di ottenere, con tempistiche rapide, lo scorrimento totale della graduatoria. La nostra graduatoria conta a d oggi 1800 idonei collocati in attesa di chiamata.

Ecco le loro istanze. 

 Da troppi anni la giustizia italiana fa i conti con gravi carenze di personale amministrativo negli uffici giudiziari. Ciò comporta pesanti ripercussioni sull’operato di magistrati, avvocati e di tutti gli altri operatori della giustizia che, ogni giorno, si imbattono in ostacoli pratici e lentezze non riuscendo, in molti casi, a garantire i livelli essenziali di assistenza amministrativa.

Il Ministero della Giustizia, per sopperire ai vuoti di organico, nel novembre 2016 ha indetto un concorso per il profilo di 800 assistenti giudiziari che si è svolto, tra maggio ed ottobre, con modalità telematiche.

In tutto 308.468 domande, 79.322 candidati e una graduatoria finale di 4.915 persone, pubblicata lo scorso 14 novembre. Il Comitato Idonei Assistenti Giudiziari si è costituito il 21 ottobre 2017, subito dopo la conclusione della procedura concorsuale suddetta.

Ad oggi, conta più di 2.000 iscritti e il suo obiettivo è quello di pervenire, in tempi rapidi, all’integrale scorrimento della graduatoria. Tra gennaio e febbraio di quest’anno hanno preso servizio in 1400. Il 1° febbraio scorso l’ex Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato un decreto con cui veniva disposta l’assunzione di altri 1420 idonei, 1014 dei quali hanno preso servizio lo scorso 26 aprile. I restanti 420 saranno convocati a luglio per la scelta della sede e la contestuale firma del contratto. Infine, con un comunicato del 10 maggio, l’ex Guardasigilli ha annunciato di aver inviato richiesta formale al Ministero della Funzione Pubblica per l’assunzione di ulteriori 200 idonei. In graduatoria resterebbero circa 1860 persone. Un numero importante ma, certamente esiguo, rispetto alle gravissime carenze di personale amministrativo registrate negli uffici giudiziari del nostro Paese. Ad aggravare la situazione anche l'arretratezza in cui per anni è stato abbandonato il personale giudiziario e al quale soltanto di recente il Ministero della Giustizia ha deciso di porre rimedio con un decreto dello scorso 15 febbraio con il quale è stata disposta la riqualificazione delle piante organiche. Per molti uffici l'immissione di nuovo personale all'esito del concorso per il profilo di assistenti giudiziari rappresenta l'ultima chiamata per la sopravvivenza della macchina giustizia. In appena otto mesi di attività il Ciag si è già confrontato con rappresentanze del mondo politico e sindacale, raccogliendo l’appoggio anche dagli ambienti delle istituzioni giudiziarie. E soprattutto da queste ultime sono arrivate numerose attestazioni di sostegno tra le quali vanno annoverate quella dell’Unione Camere Penali Italiane, del Consiglio Nazionale Forense, dei Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Lecce, Brindisi e da vari sindaci. Le istanze del Comitato sono state divulgate anche in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario quando la voce dei suoi esponenti era presente nella quasi totalità delle Corti d’Appello a scandire le richieste di assunzione di nuovo personale negli uffici giudiziari soprattutto a fronte dell’enorme mole di pensionamenti che, a partire da quest’anno, interesserà i vari comparti dell’amministrazione giudiziaria. Da ultimo, in ordine di tempo, è arrivato il pieno appoggio da parte del Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci, il quale a margine di un Convegno organizzato dall’ Associazione Dirigenti Giustizia e tenutosi a Torino lo scorso 9 giugno, ha posto l'accento sull'importanza della riqualificazione del personale amministrativo definendo quest'ultimo la spina dorsale della giustizia. “Abbiamo accolto con grande favore questo concorso che non si faceva dal '96. Mancavano 9.000 unità, oggi dopo il concorso ne mancano 8.000, perché nel frattempo la gente va in pensione. I soldi, abbiamo scoperto oggi, ci sono ma allora perché non li assumiamo tutti ? Perché non colmiamo le carenze di organico ?”. Una significativa conferma a queste parole è data proprio da un documento della stessa Associazione Dirigenti Giustizia, redatto nel 2017, ovvero prima della conclusione del suddetto concorso ma che delinea, in modo molto puntuale, alcuni aspetti relativi al personale amministrativo in seno agli uffici giudiziari. Dati che risultano di stretta attualità. In particolare, si sottolinea come tutti i dipendenti assunti negli anni '70 e '80, fra i quali 2.500 assistenti giudiziari, siano ormai prossimi alla pensione. Minisci ha chiesto al nuovo Esecutivo una politica della Giustizia che sia sistemica e lungimirante, soprattutto sotto il profilo dell'organizzazione giudiziaria che è l’aspetto che maggiormente riguarda gli assistenti giudiziari. “Il Presidente dell'Anm fa il Pm e vive le difficoltà degli uffici giudiziari come tutti voi prime fra tutte le lungaggini processuali. È evidente che se il giudice emette la sentenza e poi gli atti delle migliaia di sentenze non vengono trasmessi in Corte d'Appello o vengono trasmessi dopo due anni perché manca il personale amministrativo, il nostro lavoro è inutile. Rendiamoci conto di questo. Si rallenta il percorso e si regala tempo prezioso alla prescrizione. Quel tempo morto della trascrizione degli atti dal primo grado in Appello è tempo regalato alla prescrizione. In Corte d'Appello a Roma, in questo momento, pendono 55mila procedimenti in attesa di essere celebrati, anzi, in attesa di non poter essere celebrati. Nel 40% di questi casi, si prescrivono. Vuol dire che il mio lavoro e quello dei miei colleghi è stato inutile soprattutto per la carenza di organico del personale amministrativo”. Parole eloquenti e autorevoli che rafforzano la convinzione che il nostro sistema giudiziario ha decisamente bisogno di essere migliorato ed il suo funzionamento passa anche, e soprattutto, attraverso l’inserimento di nuove risorse, preparate e qualificate, che possano dare un contributo concreto. Una giustizia efficiente e con tempistiche ragionevoli non si avvale soltanto dell’apporto di magistrati e avvocati preparati, ma anche del contributo di personale amministrativo valido e all'altezza dell'incarico che ricopre