Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/08/2018 09:35:00

A Palermo fermata una nave con 20 tonnellate di hashish

I  finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo, con il supporto  operativo del Gruppo Aeronavale di Messina e la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno portato a conclusione, sotto il  coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica – DDA di Palermo, una  articolata operazione a contrasto al traffico internazionale di stupefacenti che si è conclusa  con il sequestro di oltre 20 tonnellate di hashish (20.140 kg) probabilmente destinati  al mercato europeo, di circa 400.000 litri di gasolio, di una motonave oceanica battente bandiera panamense, denominata “REMUS”, e l’arresto delle 11 persone di  equipaggio, tutti cittadini montenegrini.

I risultati conseguiti dall’operazione sono il frutto di una attenta attività di intelligence e di  analisi delle rotte seguite dall’imbarcazione che, dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla  (Turchia), via Alexandria (Egitto). L’attività di ombreggiamento dell’imbarcazione, svolta con l’impiego di aeromobili e pattugliatori d’altura della Guardia di Finanza, ha permesso di  verificarne il comportamento sospetto, posto che – durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane – ha spento ripetutamente il proprio  trasmettitore AIS (Automatic Identification System), per occultare la propria posizione ed i propri movimenti. Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della  navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave “REMUS”nel  traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte  protagonisti i paesi del nord Africa.

Ulteriori approfondimenti info-investigativi svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale, dell’equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti in questione.

Sulla base dei preliminari elementi di riscontro raccolti, è stata richiesta – attraverso la  Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno – l’autorizzazione  all’abbordaggio, in acque internazionali, alle Autorità panamensi (in virtù dell’articolo 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze  psicotrope).

All’atto dell’abbordaggio, il comportamento sospetto del Comandante della nave e  dell’equipaggio, i quali non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare ed alla propria destinazione, spingevano i militari a scortare il  natante presso il porto di Palermo, anche in relazione alla presenza a bordo di 18 serbatoi  contenenti complessivamente circa 400.000 litri di gasolio, i quali non potevano essere  ispezionati adeguatamente in mare.

Lo svolgimento delle complesse operazioni di ricerca a bordo, da parte del personale  operante, avvenute in un contesto particolarmente critico, stante il notevole quantitativo di  carburante stivato, è stato reso possibile grazie al pronto intervento e alla perizia tecnica  dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Palermo che assicuravano, con un  lavoro di bonifica durato oltre 14 ore e la successiva ininterrotta presenza, la giusta cornice di sicurezza per la prevenzione di ogni incidente. Anche l’intervento di una unità  medica dell’ASP di Palermo, consentiva l’accurato monitoraggio delle condizioni di salute dei finanzieri impegnati nelle operazioni, rese particolarmente difficoltose dalle esalazioni  del combustibile.

Le complesse manovre per lo svuotamento di due serbatoi di prua, contenenti 20.000 litri  di gasolio, permettevano di rinvenire, completamente sommersi nel carburante, oltre 650 sacchi di iuta contenenti, complessivamente, oltre 20 tonnellate di hashish, di 13 diverse  qualità, per un valore di mercato oscillante tra i 150 e i 200 milioni di euro. Nella complessa operazione, tutt’ora in corso, hanno fornito un indispensabile contributo  operativo anche il Reparto Aeronavale ed il Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo, oltre che Europol, il MAOC (Maritime Analysis and Operations Centre) di Lisbona, la DEA statunitense e la Polizia Criminale del Montenegro, nell’ambito del progetto di collaborazione per garantire la sicurezza nei Balcani IPA (Instrument for pre-accession  assistance).

Nell’ambito della più ampia cornice dell’operazione denominata “Libeccio International”,  sono stati operati dalle Fiamme Gialle di Palermo, negli ultimi 4 anni, sequestri per oltre 139 tonnellate di stupefacenti, per un controvalore complessivo stimato in oltre 1,4  miliardi di euro.