Si è avvalso della facoltà di non rispondere Leo Sutera, il boss 68enne di Sambuca Di Sicilia, fermato nei giorni scorsi con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
L’arrestato, ritenuto uomo di fiducia di Matteo Messina Denaro, ha rilasciato dichiarazioni spontanee davanti al gip di Sciacca, Rosario Di Gioia, che lo ha ascoltato all’interno del carcere Pagliarelli di Palermo.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo siciliano, Sutera avrebbe ricoperto un ruolo di spicco come capo di Cosa Nostra nell’Agrigentino. Per anni, infatti, il 68enne avrebbe intrattenuto rapporti con Messina Denaro attraverso uno scambio di “pizzini”.
Il fermo di Sutera è dovuto alla possibilità che l’uomo potesse decidere di fuggire, rendendosi dunque irreperibile. Nelle prossime ore il magistrato dovrà decidere se convalidare o meno il fermo.
Al magistrato che lo ha interrogato ha detto: "Fuggire all'estero? Macché, mi stavo solo sfogando con un ragazzo tunisino che mi stava accompagnando in udienza a Palermo, visto che non avevo l'auto, ma questa frase senza senso l'ho pronunciata nel marzo del 2017. Sono passati 19 mesi e se davvero volevo fuggire lo avrei fatto da tempo".
Sutera, assistito dall'avvocato Carlo Ferracane, ha spiegato: "Non mi sono affatto occupato di vicende di Cosa Nostra, mi sono solo premurato di fare lavorare delle maestranze e degli imprenditori che conosco da tempo. Cosa Nostra non c'entra".