E' morto Bruno Caruso. Pittore. Scrittore. Nato a Palermo, amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia. Nei suoi dipinti e nei suoi disegni ha raccontato i mali della Sicilia. Ha indagato a lungo anche il tema della follia, lavorando in un manicomio.
«La mia è una pittura figurativa che si può collocare in uno degli ismi di questo tempo» diceva. Come ha scritto il Messaggero, è difficile «collocare in una corrente specifica lo stile del pittore siciliano», perché «evitava di dare alla sua produzione una precisa connotazione artistica».
Sposato in prime nozze con Vivi Maggio, gallerista che aveva aperto a Palermo la celebre Tavolozza, e da cui aveva avuto la figlia Marina. In seconde nozze aveva poi impalmato Lidia Olivetti, figlia di Adriano, da cui era nato il figlio Roberto.
Famoso sin dagli Anni Sessanta per le sue prime pagine del giornale L’Ora passate alla storia della lotta alla mafia per le ironiche caricature di Luciano Liggio e Vito Cinacimino, forse non avrebbe mai immaginato la frana giudiziaria, vedendosi infine sottrarre perfino il diritto a vendere un suo quadro, come è accaduto dopo alcune liti tra i figli.