Una rete di spaccio di marijuana e cocaina, con base operativa al “villaggio regionale” di Alcamo. Sei le persone arrestate dai Carabinieri con l'operazione “Dark Village”. Il blitz è scattato sabato mattina, dopo un'indagine durata quattro mesi. I carabinieri hanno documentato numerosi episodi di spaccio nella zona del rione popolare alcamese. Il capo di questa rete di spaccio era Emanuele Cataldo, alcamese di 35 anni. Era l'attività di famiglia, visto che coinvolti erano anche la moglie e i cugini. Ecco i dettagli nella nota dei Carabinieri.
Non era ancora sorto il sole quando sabato i Carabinieri della Compagnia di Alcamo, raccogliendo i frutti di una complessa attività di indagine protrattasi dal gennaio all’aprile 2018, eseguivano un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti, ricettazione ed evasione.
I provvedimenti sono stati emessi dall’Autorità Giudiziaria di Trapani in virtù dei risultati prodotti dall'attività investigativa denominata “Dark Village” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo su un gruppo di persone sospettate di aver organizzato una rete di spaccio di cocaina e marijuana con base al “villaggio regionale” di Alcamo.
Anche mediante l’ausilio di sofisticati strumentazioni di ultima generazione, i Carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia di Alcamo sono riusciti a documentare numerosi episodi di spaccio verificatisi principalmente nei meandri di viuzze che costeggiano i palazzi di edilizia popolare alcamesi, svelando e relazionando poi dettagliatamente in ordine alle modalità, ai responsabili e agli acquirenti dei reati.
Il dominus della rete di spaccio scoperta dai Carabinieri si è palesato essere il pluripregiudicato alcamese35enne CATALDO Emanuele, che in questa operazione si è reso autore sia del reato di cessione che di quelli di ricettazione e di evasione dagli arresti domiciliari.
Se la detenzione e lo spaccio, infatti, afferiscono a numerosi episodi che hanno coinvolto a vario titolo anche la moglie dello stesso, PALMERI Francesca, e i suoi cugini TRUPIANO Emanuele e Fabrizio, la ricettazione, di cui si è macchiato anche PIAZZA Paolo, è relativa al rinvenimento nella loro disponibilità di due teloni in pvc componenti di un gazebo rubato nel settembre 2017 in contrada Conza di Castellammare del Golfo.
L’evasione,invece, che viene contestata al solo CATALDO, è stata commessa nel febbraio u.s. allorquando lo stesso, trovandosi già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa, usciva arbitrariamente dalla propria abitazione e veniva notato dagli occhi attenti dei Carabinieri di Alcamo che provvedevano a relazionare in tal senso.
Concordando con le numerose risultanze investigative prodotte dai militari della Compagnia, il Tribunale di Trapani emetteva dunque l’ordinanza con la quale veniva disposta la custodia cautelare in carcere per CATALDO Emanuele; l’obbligo di dimora nel comune di Alcamo per PALMERI Francesca di anni 46, TRUPIANO Emanuele di anni 25, TRUPIANO Fabrizio di anni 21 e PIAZZA Paolo di anni 45;e l’obbligo di dimora nel comune di Palermo per SAITTA Piero di anni 35.