Un anno di reclusione, per violenza privata, è stato inflitto dal giudice del tribunale di Marsala Matteo Giacalone al 42enne cameriere marsalese Francesco Castoro, processato per la vicenda relativa alle avances sessuali fatte a una collega moldava (R.V., di 40 anni) all’interno del bagno del ristorante dove entrambi lavoravano, il “Fior di sale” di contrada Ettore Infersa.
Castoro è stato condannato anche a risarcire la parte civile con 6 mila euro, di cui una parte (1500) come “provvisionale”. Subito dopo il fatto, il 18 agosto 2015, il titolare del ristorante, Massimo Stalteri, allontanò il Castoro, licenziandolo.
Il cameriere, difeso dall’avvocato Gabriele Pellegrino, fu accusato anche di atti osceni. Il procedimento penale è stato avviato a seguito della querela che la donna decise di sporgere dopo averci riflettuto qualche giorno. R.V. si rivolse, quindi, a un legale, l’avvocato Vincenzo Forti, che l’ha rappresentata come parte civile, e denunciò di essere stata vittima di atti di libidine violenta all’interno dei bagni del ristorante.
Raccontò di essere stata aggredita dal collega, che dopo averla fatta entrare nel bagno delle donne con un pretesto (“Vai a prendere il sacco della spazzatura”), l’avrebbe seguita e dopo essere entrato anche lui, con mossa fulminea, avrebbe chiuso la porta a chiave. A questo punto, visibilmente ubriaco, si sarebbe abbassato i pantaloni, mostrando i suoi genitali e iniziando a masturbarsi. La cameriera si mise ad urlare, invitandolo a smetterla. In suo soccorso arrivarono un altro cameriere e il titolare del locale.