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18/12/2018 11:50:00

Formula 1, la doppietta Ferrari e l'eroico secondo posto di Lorenzo Bandini a Siracusa '64

Fra i tanti tesori che la storia dell'automobilismo siciliano ricordi spicca il Gran Premio di Formula 1 del 12 Aprile 1964 svoltosi a Siracusa che consacrò la vittoria delle Ferrari 8 cilindri del campione britannico John Surtees ma che venne ricordato sopratutto per la strepitosa rimonta di Lorenzo Bandini con la sua 6 cilindri in una strepitosa rimonta in un tracciato insidioso.

Gli appassionati ricorderanno sempre Lorenzo Bandini, pilota di origine libiche ma di adozione emiliana grande e sfortunato pilota che regalò importanti vittorie come quella alla 49esima edizione della Targa Florio del 1965 in coppia con Ninni Vaccarella in una Ferrari 275 P2 ma per un tragico destino trovò la morte appena due anni dopo durante il Gran Premio del Principato di Monaco; ad oggi infatti Lorenzo Bandini risulta l'unico pilota di Formula 1 deceduto nel circuito cittadino di Montecarlo. Il campionato del mondo del 1964 consacrò Surtees e la Ferrari campioni del mondo ma la corsa a Siracusa sarà ricordata sia per la storica doppietta Ferrari ma sopratutto per la strepitosa rimonta di Lonrenzo Bandini giunto secondo in un tracciato insidioso.

Il tredicesimo Gran Premio di Siracusa seguito da oltre 25mila spettatori accorsi per assistere ad una gara in un percorso di 5 chilometri e 500 metri, in 40 interminabili giri nella totalità di 220 chilometri, è considerata storica non solo per il titolo mondiale vinto da John Surtees ma anche per le condizioni impervie del tempo che per tutto il fine settimana condizionarono la gara rendendola una impresa estenuante e pericolosa per quei tempi. La direzione della gara a causa delle condizioni della pista ridusse i giri da 56 previsti dal regolamento a 40 e già al venerdi con il cielo coperto ma la pista asciutta si poterono svolgere le prove regolarmente.

Al sabato sotto un vero e proprio diluvio le due Ferrari di Surtees e Bandini conquistarono la prima fila al via mentre a seguire nelle file successive lo schieramento completo era composto da: Mike Hailwood e Chris Amon su Lotus-BRM; Jo Bonnier su Cooper; Ian Raby su Brabham-BRM, Andrè Pilette su Lotus; Peter Revson su Lotus-BRM, Jean Claude Rudaz su Cooper; Peter Arundell su Lotus, Masten Gregory su BRM; Mike Spencer su Lotus 25 B; Bobby Epstein su BRM e Giancarlo Baghetti su BRM. Al via le due Ferrari scattarono restando al comando nonostante Arundell fosse riuscito a bruciare in partenza delle posizioni mantenedosi vicino al duo ferrarista. A seguire stretti e serrati Bonnier, Amon, Hailwood e Spencer tennero un passo avvincente appena dietro ad Arundell.

Lo svolgimento della gara chiarì in modo perentorio come gli 8 cilindri di Surtees e i 6 di Bandini avrebbero dominato la gara rendendo ardua ogni vago tentativo di prendere il comando dalle altre monoposto alle calcagna. Un inseguimento appassionante con fiato in gola interrotto solamente dalla sosta ai box di Bandini a causa di problemi alla visiera che ha permesso ad Arundell di passare in seconda posizione ad appena 11 giri dalla conclusione della corsa. In quella fase concitata Lorenzo Bandini, per niente rassegnato a rinunciare alla seconda posizione, in una forma strepitosa e concentratissimo come sempre riuscì nell'impresa di recuperare metri su metri fino a riacquisire la sua precedente posizione ad appena tre giri dal termine della corsa in un tripudio di urla entusiaste dei 25mila spettatori che ad ogni passaggio manifestava gioia e passione per lo spettacolo unico a cui stava assistendo.

All'arrivo John Surtees vinse con una media di 166 Km seguito da Lorenzo Bandini. I ritirati furono: Pilette per rottura leva del cambio; Revson uscito di strada, Rudaz per rottura della sospensione anteriore; Spence per rottura del cambio e Baghetti per corto circuito. Il giro più veloce, per la precisione il trentacinquesimo, se lo aggiudicò Lorenzo Bandini in 1'53""9 ad una media di 173 Km orari e nonostante non avesse vinto la corsa, i tifosi e la storia ricorderà quella gara e quel suo secondo posto conquistato grazie alla straordinaria caparbietà in una corsa insidiosa come quella di Siracusa del 1964.

 Paolino Canzoneri