A Pennisi, frazione di Acireale, il sisma di mercoledì scorso ha fatto crollare la statua di Sant'Emidio, venerato dal popolo come supremo protettore dai terremoti. Dovremmo per questo abbandonarci al pessimismo, e presagire tempi bui per la Sicilia e per l'Italia? Ma quando mai! Perdersi d'animo è da sciocchi. L'anno nuovo è alle porte. Oltre le nuvole c'è il sereno, diceva la vecchia canzone di Endrigo, e noi dobbiamo concentrarci soltanto sui segni positivi che appaiono all'orizzonte. E imparare a sorridere di più.
Voi dite che questi segni positivi non esistono? Io dico invece di sì. Per esempio: la statua del santo è crollata, ma nei paesi colpiti dal terremoto nessuno è morto. Ci sono stati soltanto dei lievi feriti. E questo vi sembra poco? Emidio è caduto per salvare la vita ai suoi fedeli, o no? Viva Sant'Emidio dunque. E speriamo che chi perduto la casa possa al più presto ritrovare un tetto sicuro per vivere.
Ma ecco, ora sono certo che alcuni di voi penseranno: guarda un po' che razza di credulone bigotto è questo Sélinos. Che razza di incorreggibile (per non dire di peggio) ottimista! E allora per chiarire meglio le mie convinzioni vi porterò altri due esempi. Due vicende accadute pochi giorni fa. Due storie terribili, di quelle che gettano nel pessimismo più nero. Ma che poi si sono ribaltate, riscattate, trasformate in fenomeni di segno miracolosamente opposto.
La prima è quella di Aid, detto Aldo, il senzatetto di 56 anni barbaramente trucidato a Palermo da un giovane delinquente per un bottino di 25 euro. Aldo era l'ultimo degli ultimi, viveva sotto un portico di Piazzale Ungheria, possedeva solo un gatto e un organetto che suonava per chiedere l'elemosina ai passanti. Rideva sempre, era gioioso. Diceva di essere felice. La gente del quartiere lo amava, lo aiutava, lo difendeva dalle aggressioni dei miserabili balordi che si accanivano crudelmente contro di lui. A sprangate lo hanno ucciso. Ma poi, ecco il miracolo. La sua morte suscita sdegno, commozione. Non solo il quartiere, ma l'intera città piange quel piccolo uomo puro di cuore. Si organizza per lui un funerale solenne. Tutti gli uffici comunali espongono per lui la bandiera a mezz'asta. Ora il piccolo Aldo è per tutti un martire, un santo, un eroe. Un grande uomo.
La seconda storia si svolge a Barcellona, ed è quella di un altro senzatetto. Si chiama Tauri Ruusalu, vive e dorme sulla strada, e l'unica sua proprietà è una dolcissima cagnetta di tipo Labrador, di nome Sota. Una notte Tauri viene risvegliato da una pattuglia di poliziotti. Gli chiedono i documenti, lo perquisiscono. Sota allora si alza dal suo giaciglio e si avvicina a un poliziotto. Quello impugna subito la pistola e le spara in testa. A Tauri non resta che piangere sulla sua amica agonizzante in una pozza di sangue. Non sarebbe anche questa una storia da gettare nello sconforto più nero?
E invece no. Anche qui accade il miracolo. Anzi, un grande miracolo: subito dopo l'uccisione di Sota, trecento persone vanno a gridare sotto il Palazzo comunale di Barcellona, invocando una pena severa per il poliziotto assassino. Ma non è finita qui, perché pochi giorni dopo, la vigilia di Natale, viene organizzata in città una manifestazione: stavolta sono tremila e cinquecento le persone che scendono in piazza a chiedere giustizia per Sota. È la prima volta nella storia che accade un fatto del genere. Mai si era vista al mondo una simile mobilitazione popolare in seguito all'uccisione di un animale.
Qualcosa di nuovo e di buono accade dunque in questo mondo. Ed è a questo che noi dobbiamo pensare. In questo dobbiamo credere. Diceva Padron 'Ntoni nei Malavoglia: “Il buon marinaio si vede alle tempeste”. Il buon marinaio non deve mai perdere il coraggio e la speranza. Il pessimismo non serve a niente. Sélinos augura a tutti i suoi lettori un felice, sereno, ottimistico Anno Nuovo!
Sélinos