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25/01/2019 21:39:00

Il sequestro della Sicilfert crea disagi nella raccolta dei rifiuti nel Trapanese

 Il sequestro della Sicilfert crea disagi nella raccolta dei rifiuti in provincia di Trapani. Del sequestro dell'impianto abbiamo parlato in un articolo che potete leggere cliccando qui. 

A seguito del sequestro, disposto dall'Autorità Giudiziaria, degli impianti di compostaggio della Sicilfert - dove Marsala ed altri Comuni conferiscono la frazione umida dei rifiuti - il sindaco Alberto Di Girolamo afferma che “Gli Organi superiori sono chiamati a trovare soluzioni immediate per evitare che, nei prossimi giorni, si possano verificare ritardi nella raccolta della frazione umida, nonchè notevoli aumenti dei costi di smaltimento”. Inoltre, lancia un appello alla cittadinanza: “Invito tutti ad un maggiore senso di responsabilità e ad effettuare una più accurata selezione dei rifiuti domestici, al fine di ridurre sia i quantitativi di rsu che di organico”.

Il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo informa la cittadinanza che, dopo il sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria dell’impianto della Sicilifert S.r.l. di Marsala, dove Castellammare, con altri Comuni, conferiva la frazione umida dei rifiuti,

sabato 26 gennaio non sarà effettuata la raccolta dei rifiuti organici su tutto il territorio comunale.

«Ieri, appena appreso del sequestro abbiamo subito cercato una soluzione alternativa ed individuata un’altra discarica dove poter conferire e già lunedì mattina riprenderà la raccolta della frazione umida -spiega il sindaco Nicola Rizzo-. Il disagio è legato esclusivamente alla giornata di domani. Intanto invito i cittadini a collaborare effettuando una corretta raccolta differenziata rispettando modalità e tempi di conferimento»

Sul sequestro interviene Legambiente. “È una vergogna che ci sia ancora gente che specula sui rifiuti e continua ad inquinare”. Lo dichiara il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna che continua: “Come fotografato nel nostro dossier sugli ecoreati, la Sicilia è seconda, dopo la Campania, per il maggior numero di illeciti ambientali (10.6 per cento). Noi staremo sempre addosso a tutti quelli che continuano a fare i loro loschi e sporchi interessi sui rifiuti. Nel processo contro la Sicilfert ci costituiremo parte civile”.

La Sicilfert appartiene alla famiglia Foderà. Tuttavia, c'è un ramo della famiglia, quello che fa riferimento a Michele Foderà,  che ci tiene a fare dei distinguo e a fare presente che loro rappresentano una minoranza della compagine societaria, che non condivide le scelte dei familiari:  "Non siamo coinvolti in queste faccende giudiziarie, poiché siamo stati estromessi ingiustamente nel lontano 2012".