I circoli Pd di Erice e Petrosino contro Marco Campagna, segretario provinciale del partito, dopo le convenzioni in vista del congresso. La segreteria del Pd di Erice ha scritto una lettera a Campagna richiamandolo al rispetto delle regole. Ecco la lettera.
Caro Marco Campagna, Le ricordo che il Circolo di Erice non ha un segretario e quindi per la convenzione era necessario un garante. A Erice era stato assegnato il signor Piccirillo, proprio il componente messo in discussione dal ricorso. Dopo le indicazioni del signor Bruno, componente della commissione regionale per il congresso, in osservanza delle regole, non potevamo certo fare la convenzione.
Il rispetto nei confronti degli iscritti del circolo di Erice si doveva attenzionare prima, quando si è ostacolata la riunione che mirava a realizzare una reggenza che poteva evitare che il circolo fosse mandato alla deriva senza una guida e che avrebbe permesso agli iscritti un confronto democratico. Proprio Lei è intervenuto per impedire che il nostro circolo avesse una guida temporanea.
Il rispetto nei confronti degli iscritti richiede una ferrea e onesta osservanza delle regole, che non possono essere invocate a corrente alternata. Regole che prevedono, da Roma ad Erice, una commissione che sostituisce gli organismi per le fasi congressuali. Qual è il ruolo di un segretario provinciale (peraltro abbondantemente scaduto dalla carica) in questa fase?
Anche il Pd di Petrosino, con il segretario Gianni Di Dia, è intervenuto con una lettera al segretario provinciale. Anche il circolo Pd petrosileno rimprovera a Campagna una scarsa attenzione per il territorio.
Ho letto con grande stupore il comunicato con cui, da Segretario Provinciale, esalti il magnifico risultato delle convenzioni di circolo. Ti confesso di essermi andato a rileggere le comunicazioni ricevute prima del tuo comunicato, ma, come ricordavo, le convenzioni di circolo non potevano essere celebrate dopo le chiare indicazioni della competente commissione provinciale, diretta emanazione delle commissioni nazionale e regionale. È evidente che qualsiasi altra scelta sarebbe stata arbitraria e illegittima. Così com’è pacifico che, in fase congressuale, ogni relativa competenza appartiene solo alle apposite commissioni. Credo che fare parte di una comunità significhi accettarne e rispettarne le regole sempre. Mi stupisce il tuo improvviso entusiasmo dopo mesi e mesi di totale assenza dai territori; a me, e ai cittadini che ci guardano sempre più disgustati, sarebbe piaciuto un uguale interesse per i tanti temi che riguardano la nostra provincia. Invece registriamo il tuo acceso intervento solo a difesa di illegittime riunioni, convocate in totale anarchia.
Mi auguro che l’ormai prossimo congresso provinciale offra finalmente l’occasione per un confronto schietto e sincero che aiuti il PD della provincia ad uscire da una palude che ci allontana sempre più dalla società.