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03/02/2019 09:48:00

Bimbo ucciso, ultimo saluto a Giuseppe: "La tua morte sfregio all'umanità"

Si sono tenuti a Pompei i funerali di Giuseppe, il bambino di 7 anni ucciso dal patrigno 24enne a Cardito, in provincia di Napoli, domenica scorsa. L'arrivo della bara bianca è stato accolto da un commosso applauso nella chiesa di San Giuseppe, dove però si sono vissuti anche attimi di tensione. Alcuni parenti del papà del piccolo hanno iniziato a inveire contro la mamma, Valentina Caso, anche lei presente dopo giorni di auto isolamento nell'abitazione di famiglia a Massa Lubrense. Le forze dell'ordine hanno però bloccato il gruppo e li ha invitati a lasciare la celebrazione. Sempre un lungo applauso ha salutato la bara bianca di Giuseppe al termine delle esequie. Palloncini bianchi sono volati in cielo, sul feretro sono stati lanciati confetti tra le lacrime commosse della gente.

L'OMELIA - Esiste una "folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione", ha detto l'arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, durante l'omelia. I funerali si svolgono a Pompei su richiesta della famiglia del padre naturale del bimbo. "Anche le istituzioni fanno fatica a mettere in atto misure di prevenzione. E' necessaria più attenzione per il prossimo, più cura per chi è in difficoltà", ha detto ancora monsignor Caputo.  "E' doveroso ora - ha aggiunto - un sussulto di coraggio, per conoscerci e sentirci realmente fratelli, facendoci carico delle sofferenze degli altri. La forza può venirci da questo momento di preghiera e di fratellanza".

LA MADRE ESCE DA INGRESSO SECONDARIO - La madre di Giuseppe è apparsa stravolta riuscendo appena a baciare la bara del figlio e, un quarto d'ora dopo il termine della celebrazione, ha lasciato la chiesa da un'uscita secondaria accompagnata e sorretta da due donne, propabilmente sue parenti, quando l'area si era decisamente sfollata. Seduta in seconda fila durante la messa, non ha avuto nessun contatto, né saluto, con il padre naturale del bambino, che si trovava in prima fila. Le offerte raccolte durante la messa saranno destinate alle due sorelline: la maggiore, anche lei picchiata dal patrigno, è ancora ricoverata in ospedale.

Per l'omicidio del bimbo e il ferimento della sorellina è in carcere il 24enne Tony Essobdi, accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi e lesioni aggravate.