Marsala è invasa dai rifiuti. Con l’entrata in vigore del nuovo piano di raccolta differenziata la città non ha risposto bene.
Non sono servite le riunioni informative fatte all’interno delle chiese, i cittadini non hanno gradito la scelta di avere invase le proprie abitazioni con mastelli (6) che devono essere esposti in strada e ritirati quando i gatti, i cani, e anche i topi avranno fatto la dovuta visitina, per non parlare del vento e della pioggia.
Un mastello esposto diventa un ricettacolo di germi e batteri che poi inesorabilmente vengono ospitati dentro casa. Una cittadina ha lamentato proprio il fatto che ha esposto il mastello giallo e lo ha ripreso la mattina dopo completamente nero. Dall’Amministrazione rispondono che la differenziata esiste da 10 anni e che nulla è cambiato. Falso. La differenziata è in vigore da dieci anni ma per i condomini ci sono i mastelli grandi posizionati all’esterno che accolgono, in maniera differenziata, la carta, la plastica, l’rsu, vetro, lattine e organico. Bisognava copiare o potenziare, e visto che proprio in centro storico c’è il caos bisognava semplicemente aumentare i controlli e multare i tanti incivili.
Invece si è andati avanti con un piano che non è stato condiviso ma imposto, che i cittadini rifiutano. Tutto molto raffazzonato, grossolano e soprattutto improvvisato a cominciare dalla distribuzione.
Si è partiti con tutte le buone intenzioni, un servizio di consegna a domicilio che si e no ha funzionato per una settimana, poi il caos. Allora si è deciso di creare dei punti di ritiro, uno di questi il Monumento ai Mille, che all’occorrenza diventa magazzino, invaso negli ultimi due giorni da tantissimi cittadini che hanno fatto fino a due ore di fila, con tanto di macchine parcheggiate in divieto di sosta.
Un cittadino segnala che, essendo per lavoro impossibilitato al ritiro dei mastelli, ha chiesto alla moglie di farlo al posto suo, ritiro che è reso possibile solo esibendo delega e documenti. Corretto, per ragioni di privacy: “Ma la privacy chi la gestisce e chi l’assicura, visto che in mano degli operatori preposti vengono consegnati documenti personali? Non era corretto ultimare la consegna prima di iniziare la nuova raccolta?”.
Per chi ha una abitazione nelle contrade non cambia nulla, è vero, i mastelli fuori sono e fuori possono rimanere. Per chi vive in appartamento la situazione è differente, ci si rifiuta per ragioni di igiene di esporre il mastello.
E a lamentarsi sono cittadini, a differenza di quello che pensa il vice sindaco Agostino Licari, che la differenziata la fanno, che hanno i propri contenitori e che poi conferiscono solo il sacchetto.
Questo piano presentato come la grande innovazione è stato un flop, almeno nei primi giorni. Le strade sono invase, peggio di prima, di spazzatura lasciata ovunque, piccole discariche in ogni via, bollini rossi appesi ma di quello che era previsto nemmeno l’ombra.
Non ci sono le rastrelliere, non ci sono gli eco centri mobili, non ci sono nuove isole ecologiche, non si vedono le nuove spazzatrici.
E a proposito di isola ecologica si rileva come quella presente nello spiazzo del Salato sia stata letteralmente presa d’assalto dai cittadini che hanno conferito direttamente lì.
Tutte cose che sono state ventilate e poi annunciate dai cittadini stessi, solo che l’Amministrazione va avanti infischiandosene del democratico pensiero.
Anomalie ci sono state anche nel conferire all’isola del Salato, una cittadina lamenta di essere stata bloccata da una operatrice che le ha comunicato che tutto il conferito, vetro, organico e plastica, doveva essere pesato prima. La domanda della cittadina è legittima: ma non doveva essere pesato solo l’rsu?
E quello inoltre che ancora non si capisce, perchè non spiegato bene, è quanto costerà al cittadino lo svuotamento dell’indifferenziato?
I cittadini inoltre lamentano l’irregolarità nella raccolta: “Un’altra cosa a dir poco grave è quella di vedere l’operatore della raccolta con i nuovi contenitori per la differenziata, raccogliere e mescolare carta vetro plastica e indifferenziata”.
Quanto raccontano gli abitanti è accaduto in zona Porticella. Altra criticità è rappresentata dai sacchetti biodegradabili in dotazione con i mastelli per smaltire l’organico: forse sono stati pensati per chi non mangia verdure. Basta pulire dei carciofi o broccoli per utilizzarne almeno tre di sacchetti.
La prova di inizio è andata male, forse il piano verrà rivisto adeguandolo alle esigenze dei cittadini che hanno il dovere di differenziare, per il bene del pianeta, ma non hanno il dovere di trasformarsi in accurati spazzini.