Caso ufficialmente chiuso. Come anticipato da Tp24.it, la Procura di Marsala non ha dubbi: Francesco Ciaravolo si è suicidato. Il caso dello "sposo cadavere", come lo abbiamo ribattezzato, si chiude. Carabinieri e Procura hanno accertato che si tratta di suicidio perché hanno trovato vicino l'auto i resti di un bidoncino, lo stesso usato da Ciaravolo per riempirlo di benzina nel pomeriggio della sua morte, avvenuta il 3 Gennaio.
Resta il mistero su come mai nessuno si sia accorto prima del 5 di quell'auto che bruciava nelle campagne di Salemi. Ciaravolo era un uomo dai molti misteri.
Doveva sposarsi il 29 Dicembre, ma il giorno del matrimonio non si è presentato in chiesa. Qui una nostra inchiesta.
Ma a Salemi c'è un'altra persona scomparsa. E' Angela Stefani (ne abbiamo parlato ieri). E per cercarla è stato effettuato anche un sopralluogo in elicottero.
Ecco la nota della Procura di Marsala e dei Carabinieri sulla morte di Ciaravolo.
***
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, sulla morte di Francesco CIARAVOLO hanno permesso di accertare che l’uomo si sia suicidato.
La morte è risalente al primo pomeriggio del 3 gennaio 2019, due giorni prima del ritrovamento dell’auto carbonizzata con all’interno il cadavere che, grazie alle analisi del DNA effettuate dai Carabinieri del RIS di Messina, è stato identificato con certezza proprio in Francesco CIARAVOLO.
Dal ritrovamento del cadavere però le indagini dei Carabinieri non si erano mai fermate ed avevano esplorato ogni dettaglio della vita dell’uomo. Inoltre erano state sequestrate le immagini di numerose telecamere di video sorveglianza lungo il potenziale tragitto che l’autovettura aveva potuto compiere per raggiungere l’appezzamento di terreno dove poi era stata rinvenuta.
In particolare i Carabinieri, costantemente coordinati dalla Procura di Marsala, visionavano ed acquisivano i filmati delle telecamere dei distributori di benzina della zona. Proprio presso un distributore di Gibellina, poche ore prima dell’ora presunta della morte, si poteva accertare che CIARAVOLO giungeva, da solo, a bordo della propria autovettura e riempiva di benzina una tanica in plastica, esattamente corrispondente a quella poi rinvenuta, ancora integra, nei pressi dell’autovettura.
Questo importante elemento investigativo, unitamente agli altri accertamenti e alle testimonianze acquisite hanno permesso di consolidare l’ipotesi suicidaria.