“Ma si è mai visto un caso di estorsione dove, poi, chi chiede i soldi ne restituisce una parte? E’ chiaro che si tratta di un prestito”.
E’ quanto afferma l’avvocato Giacomo Lombardo, uno dei difensori (l’altro è Paolo Pellegrino) nel processo che davanti il Tribunale di Marsala vede imputati, per estorsione, furto e riciclaggio, un nucleo familiare romeno: madre e due figli.
Presunta vittima sarebbe un pensionato marsalese di 72 anni, Nicolò Sfraga, costituitosi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Antonino Rallo.
Imputati sono Anisoara Cojocaru Albu, di 51 anni, ex compagna convivente del pensionato marsalese, e i suoi due figli maschi, Stefanel Ionut Cojocaru Albu, di 31, e Vasile Dura, di 32.
A chiedere i soldi a Sfraga sarebbe stato Dura Vasile.
Ma è stata proprio la testimonianza di Sfraga, nell’ultima udienza, a costituire, secondo la difesa, un vero colpo di scena.
“Un figlio della mia compagna romena – ha dichiarato l’uomo, ex dipendente di una nota azienda di torrefazione marsalese - mi chiese 500 euro per coltivare un fondo agricolo. Per me quel progetto non era conveniente, ma alla fine gli diedi i soldi. Dopo, lui mi restituì 250 euro”. Secondo l’accusa, invece, l’anziano sarebbe stato, per i tre romeni, la classica “gallina dalle uova d’oro”. Ovvero, la persona alla quale “spillare” un bel po’ di denaro con varie minacce.