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10/02/2019 06:00:00

Don Fiorino: "La nostra casa fraterna per aiutare le donne in difficoltà a Marsala"

 

Don Francesco Fiorino, instancabile per cercare di dare una mano agli altri, nel diffondere concetti di solidarietà e di legalità. In questi giorni è stata inaugurata la prima Casa fraterna per donne in difficoltà a Marsala. Di cosa si tratta?

 

E' dedicata a Pina Soriano ed Emanuela Loi, è una casa dedicata alla pronta accoglienza di donne in difficoltà sociale ed economica.

 

Che non è una casa rifugio per donne vittima di violenza.

 

No. Quelle case devono essere segrete. Nella nostra casa non diamo accoglienza a persone che hanno problemi di tossicodipendenza, o hanno subito violenza, o con patologie mentali, perchè per quelle ci vogliono delle strutture adatte. La nostra casa è per persone che magari hanno subito una separazione, non hanno la famiglia vicina, hanno subito uno sfratto, hanno avuto difficoltà economiche.

 

Cosa offrite?

 

Offriamo alloggio che può durare fino a tre mesi.

 

E' un esperimento già fatto in altre città.

 

Sì, a Mazara. Ci sono persone che non hanno un alloggio e il supporto di una famiglia e hanno bisogno. Questa vuole essere la prima casa fraterna, perchè tra un mese inaugureremo la casa fraterna in zona Sappusi dedicata all'accoglienza degli uomini.

 

La casa fraterna nasce in un bene sequestrato e che vi è stato concesso dal Tribunale. E' vero che ve l'hanno dato in affitto?

 

Non è gratuito. I beni sequestrati vanno innanzitutto affittati, messi a reddito, proprio perchè il bene ha un valore. Alcuni beni vengono dati in comodato, ma dipende dal bene. La casa fraterna è un appartamento in contrada Ponte Fiumarella. Abbiamo trovato in ottime condizioni. Tra l'altro la persona a cui sono stati sequestrati i beni sta nello stesso condominio nostro.

 

E' un sequestro per fatti di mafia?

 

No, per fatti di usura. Gli sono stati sequestrati 25 appartamenti a Marsala, tra cui questa palazzina dove stiamo noi.

 

Sarà possibile accogliere mamme con bimbi piccoli?

 

Sì, accoglieremo innanzitutto donne singole. E' chiaro che se quella donna ha un bambino dobbiamo aiutarla.

 

Quanti posti letto ci sono in questa casa?

 

Abbiamo sei posti letto, quindi dobbiamo tenere conto dello spazio a nostra disposizione. Una mamma con tre bambini occuperebbe mezza casa.

 

E' una iniziativa che volete replicare?

 

Sì. Vorremmo replicare nel territorio di Marsala. Abbiamo chiesto infatti un altro bene sequestrato, in via Probo, dove ci sono dei mini appartamenti che sarebbero ancora meglio per quello che vogliamo fare. Li abbiamo chiesti però in comodato gratuito al Tribunale.

 

Cosa fanno le donne ospitate nelle case, come scandiscono la giornata?

 

Non è ovviamente una prigione. Sono libere di andare a lavorare. Noi faremo un lavoro di accompagnamento, aiutarle a reinserirlsi nel mondo del lavoro, nella famiglia. Abbiamo circa 10 volontari che aiutano le donne a risollevarsi.

 

Per i pasti come fate?

 

C'è la cucina e ci appoggiamo anche alla mensa fraterna vicino lo stadio di Marsala.

 

Avete fatto un appello ai ristoranti di Marsala, di che si tratta?

 

E' un progetto che si chiama “Condividiamo”, meno spreco alimentare più solidarietà, meno rifiuti. Attualmente abbiamo 12 esercizi commerciali, ristoranti, panifici, bar, che già ci danno cibo. Ogni giorno raccogliamo tanto cibo che altrimenti verrebbe buttato. E' un'iniziativa importante non solo per l'aspetto benefico, ma anche in chiave anti spreco.

 

Aumenta la povertà a Marsala?

 

Purtroppo sì. Il procuratore Pantaleo durante l'inaugurazione della casa fraterna ha detto che sperava di non inaugurarne più di queste case. Però purtroppo i bisogni e la povertà aumentano.