Rocco Greco, di anni 57, imprenditore di Gela, sposato, due figli, si è tirato un colpo di pistola alla tempia mentre stava in ufficio. Sentito il rumore sono arrivati gli impiegati e lo hanno portato di corsa all’ospedale Vittorio Emanuele, dove è morto.
Nel 2008, insieme ad altri sei imprenditori, si era barricato sopra il tetto della palazzina di cinque piani che ospita la sede dell’Ato Ambiente Cl2, per protestare contro le presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato la gara d’appalto del servizio dei rifiuti, definita una farsa, con una sola ditta che si era aggiudicata un maxi appalto da 22 milioni di euro con un ribasso dello 0,1%.
Era uno degli imprenditori antiracket che si era opposto anche al pizzo denunciando i propri estortor Secondo Repubblica era rimasto sconvolto dalla decisione, presa dal ministero dell’Interno lo scorso ottobre, di non iscriverlo nella white list per i lavori di ricostruzione dopo il terremoto in centro Italia con la motivazione che «nel corso degli anni ha avuto atteggiamenti di supina condiscendenza nei confronti di esponenti di spicco della criminalità organizzata gelese».