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10/03/2019 06:00:00

Quant'è comico il sovranismo!

Come tutte le illusioni di questo pazzo mondo, l'utopia sovranista è al tempo stesso tragica e comica. Eppure, non so perché, quando io penso alle scemenze – anche a quelle bieche e feroci –  che i politici sovranisti vanno ripetendo senza tregua e misericordia, non riesco a piangere. Mi viene solo da ridere. Mi viene in mente Giorgia Meloni che ripete ossessivamente la frase: “Ci vuole il blocco navale”, e immagino le navi da guerra italiane coi cannoni puntati contro una flotta di gommoni sgonfi e stracarichi di disperati. E mi sganascio dalle risate. Penso a Salvini che va al Cremlino a fare cicì e ciciò con Putin, e ripenso alla storiella del caprone che per fare il bene delle sue pecore cercò di allearsi col lupo e andò a leccargli i piedi nella sua tana. E mi sbellico dalle risate.

Per chiarire quanto sia esilarante l'idea stessa di sovranismo, provate a considerare questo semplice esempio. Una coppia di sposini acquista con un gravoso mutuo un appartamento al sesto piano di un palazzone di città. Appena entrati in casa, i due si mettono a ballare dalla gioia, stappano una bottiglia di spumante, e in preda all'euforia esclamano convinti: “Ora siamo in casa nostra, e almeno qui dentro siamo padroni e sovrani. Nessuno qui può venirci a dire cosa possiamo o dobbiamo fare. Nessuno può romperci le scatole tra queste mura”. Passano pochi mesi, e i due “sovranisti” si rendono conto però che per mille ragioni la loro sovranità è solo un'illusione: devono fare i conti infatti con il mutuo da pagare puntualmente, con le bollette della luce, del gas e dell'acqua, con le infinite norme del regolamento condominiale e con le terribili riunioni di condominio, coi vicini di casa che non sopportano i rumori, coi cani che abbaiano, i gatti che pisciano, i piccioni che cacano sui balconi e sui davanzali delle finestre, e la puzza del fritto dei vicini di pianerottolo, e il fumo del barbecue di quelli del piano di sotto, e le tasse comunali, e le rigide norme per la raccolta differenziata dei rifiuti, e gl'inquilini del piano di sopra che fanno chiasso ogni sabato notte fino alle cinque del mattino, e i testimoni di Geova che suonano al citofono, e il postino con le raccomandate da firmare, e l'ascensore che ogni tanto si scassa... e chi più ne ha più ne metta.

Ma se questa è la realtà da affrontare per chi semplicemente abita in un palazzo, immaginate un po' come sia assurdo credere che una qualsiasi nazione possa essere realmente “sovrana” entro i confini del proprio territorio, in quel gigantesco, feroce e complicatissimo palazzo che è il mondo globalizzato di oggi! Sarebbe folle aggrapparsi a una simile chimera. Immaginate la nostra povera Italietta isolata, alla deriva, sganciata dall'Europa, tornata alla vecchia lira, in preda alla farneticazione autarchica come ai tempi del Duce. Raffiguratevi un simile scenario, e un brivido di terrore vi scorrerà lungo la schiena. Travolti dai dazi, schiacciati dai debiti e dall'inflazione, ridotti al freddo, alla fame e all'insignificanza geopolitica. E coi nostri giovani costretti all'emigrazione clandestina, mentre oggi possono almeno cercare fortuna in Europa senza bisogno di visti e passaporti. Può sembrare una prospettiva esagerata, ma non lo è affatto. Perché è chiaro come il sole che in questa fase storica non esistono alternative: o si marcia decisi ed entusiasti verso la realizzazione degli Stati Uniti d'Europa, oppure ci si consegna a capo chino nella morsa inesorabile dei capitalisti cinesi, russi e americani. I quali non vogliono e non attendono altro che la disintegrazione dell'Unione Europea.

L'annientamento, la schiavitù, la fine della nostra democrazia liberal-socialista: questo sarà il destino dei popoli europei, se si lasceranno incantare dalle sirene malefiche del sovranismo. Che poi cos'è, questo sciagurato sovranismo, se non una riedizione del vecchio e maledetto nazionalismo che trascinò gli europei nelle catastrofi delle due guerre mondiali? Trovate una differenza veramente sostanziale tra le due ideologie, se ci riuscite. Io non ne vedo nessuna. Ma è proprio per questo che alla fine preferisco ridere: non posso credere che gli europei siano davvero così stupidi, così pazzi, da commettere una tale assurdo suicidio di massa. Dunque, sono ottimista. I capetti sovranisti di oggi mi appaiono come esilaranti parodie dei dittatori del passato. E quando sento lo slogan: “Blocco navale!”, vedo la Meloni in divisa da ammiraglia sul ponte di comando di una nave da guerra, che scruta con un cannocchiale l'orizzonte in direzione della Libia, a caccia di gommoni sgonfi da cannoneggiare. E mi rovescio a terra dalle risate.

 

Selinos