È arrivato in libreria Gomito di Sicilia, il nuovo libro del giornalista Giacomo Di Girolamo, edito nella collana Contromano della casa editrice Laterza, la celebre collana che raccoglie le guide più suggestive ai luoghi e ai non-luoghi del nostro Belpaese, firmate dai maggiori scrittori italiani: basti pensare a In Sardegna non c'è il mare di Marcello Fois o a Nevica e ho le prove di Franco Arminio.
Gomito di Sicilia è un racconto della provincia di Trapani, delle meraviglie che cerca strenuamente di custodire e delle sua lenta rovina, scritto come una lettera indirizzata a una sorella che sta fuori. Quel fuori indefinito, non importa se Milano/Londra/Berlino, che accoglie tutti quelli che da qui, da questa punta estrema della Sicilia, al centro, a ovest, vogliono scappare, perché andare via significa sopravvivere, trovare un lavoro, un appartamento, farsi una famiglia. E restare? Cosa significa restare?
A scrivere questa lettera è chi resta, chi è tanto pazzo da volere dare alle sue speranze l'aspetto di questa terra. Chi prova a immaginare che il suo mare che mare non è, che è lo Stagnone, possa fare il miracolo e permettere ai suoi figli di ritornare. Ma stavolta approderanno in un luogo che non sarà più il villaggio vacanza in cui s'è trasformato, per circa due settimane l'anno, ma un sogno ancora inabitato da occupare presidiare e inverare.
Un giorno tornerete, sorella mia, tu e i tuoi amici e miei coetanei, e tutti quelli che sono andati via. Un giorno tornerete ma non per le vacanze, ma quando si ritorna per davvero. Arriverete a bordo di imbarcazioni, vi vedrò all’orizzonte, io seduto sul mio solito molo allo Stagnone – ah, come sarò invecchiato, ma non importa.
Ma restare è difficile. Perché in questa provincia siciliana, dove i tramonti si susseguono in un lento rincorrersi di epiloghi, si vive di meno che al Nord; le promesse del turismo come rivoluzione economica sono state tutte disattese; le spiagge scompaiono; delle opere pubbliche, poi, è meglio non parlare. Col tempo, a essere erosa è la possibilità di immaginare un futuro. Che sia necessariamente diverso.
Gomito di Sicilia recupera il desiderio di immaginare. Di ritrovare parole, di raccontare storie che, per quanto assurde e paradossali, posseggano la capacità di rifondare una geografia di sentimenti. Da cui ripartire, per ritornare, ancora una volta, sui moli di questo mare che mare non è. Loro, che se ne sono andati, e chi non è mai venuto: un epilogo che ha tutto l'aspetto di un racconto che è appena cominciato.
E lo so che cosa stai pensando, sorella mia. Che basta con queste storie, che non è vero niente […].
È che io ho bisogno di raccontarmi storie, di trovarmi un appiglio della memoria, qualcosa per cominciare.
Giacomo Di Girolamo è direttore di Rmc101, la radio più ascoltata della Sicilia occidentale, e del giornale online Tp24.it. È autore di L'invisibile (Editori Riuniti, 2010; Il Saggiatore, 2017), inchiesta su Matteo Messina Denaro e sulla mafia in provincia di Trapani; di La partita truccata (Rubbettino, 2017), scritto con l'imprenditore Andrea Bulgarella; Contro l'antimafia (il Saggiatore, 2016); Dormono sulla collina (il Saggiatore, 2014) e Cosa grigia (il Saggiatore, 2012).