Liti, gelosie, poi l'omicidio. L'amicizia letale tra Nicoletta, Margareta e Carmelo

Calma, pacata, ma allo stesso tempo tanta voglia di vivere. 20 anni fa Nicoletta e il fratello vengono adottati da una famiglia marsalese, Damiano Indelicato e Anna Rita Angileri. Arrivano dalla Romania, trovano una famiglia che li vuole bene, che li cresce in un ambiente tranquillo e agiato. Nicoletta frequenta il liceo delle Scienze Umane “Pascasino” di Marsala, poi si laurea in Scienze dell'Educazione. Comincia la ricerca del lavoro, avrebbe dovuto seguire un corso professionale per specializzarsi in assistente della comunicazione. Amava ballare, Nicoletta, e quel suo sorriso metteva gioia. Un sorriso spezzato da chi aveva considerato amici.

Perchè qualche mese fa Nicoletta conosce Margareta Buffa, 29 anni, anche lei di origini rumene, anche lei adottata. Forse è proprio questo che le fa incontrare, questa parta di vita in comune le fa diventare amiche. Un'amicizia mortale per Nicoletta, uccisa da Margareta e dal fidanzato Carmelo Bonetta, 34enne, reo confesso dell'omicidio avvenuto sabato notte.

Un'amicizia nata sui social, quella tra Nicoletta e Margareta. Un'amicizia finita nel più tragico dei modi, dato che Margareta Buffa è accusata dell'omicidio dell'amica. Un omicidio terribile. Ma chi è "Margareta"? Ha 29 anni e anche lei, come Nicoletta, è stata adottata dalla Romania. Abita in Via Salemi, vicino la zona in cui questa è stato ritrovato il cadavere carbonizzato della povera Nicoletta. Fa la segretaria in un ufficio in Via del Fante. Raccontano gli amici che Margareta vive da sola, dopo la morte della mamma per un tumore, e con li padre, Giacomo Buffa, che convive con una nuova compagna.

Margareta Buffa conosce nella scuola di ballo di Enzo Sanchez, a Marsala, Carmelo Bonetta. La conoscenza risale a pochi mesi fa.
Le due ragazze si conoscono sui social. Hanno infatti un destino comune: entrambe sono state adottate. Ed è questo che le fa diventare amiche anche nella vita vera. Un'amicizia però turbolenta, per via di certe frequentazioni e abitudini di Margareta, che infastidiscono Nicoletta, giovane, invece, di buona famiglia e che mal vedeva certe abitudini della sua amica. Cominciano quindi le liti, anche sui social. Poi di mezzo c'è anche lui, Carmelo Bonetta, l'uomo che ha confessato l'omicidio, che ha portato gli investigatori nel luogo in cui Nicoletta è stata accoltellata e bruciata.

Si definisce nel suo profilo Facebook un "uomo che ama i valori della famiglia". I suoi cinque profili Facebook sono pieni di selfie, immagini con frasi fatte sulla vita, l'amore, e tutto fa pensare ad una personalità ambigua. C'è dove si definisce Top model, dove si dichiara maestro di danza. Si descrive anche “romantico con la mia principessa sono un uomo con la U maiuscola”. E ancora: “Un uomo sincero non ama milioni di donne. Ma ne ama una sola in milioni di modi”. Ma soprattutto Carmelo sta con Margareta, e per lei è disposto a fare tutto, anche ad uccidere chi non andava a genio alla sue “principessa”. Pare però che tra Carmelo e Nicoletta ci fosse un flirt

Per futili motivi, per una vendetta. Un litigio fra Margareta che avrebbe sostenuto di fronte agli inquirenti di essere stata aggredita da Nicoletta e di essere stata definita ‘una zoccola’. La sua spiegazione per ora è ancora frammentata. O semplicemente, sono spiegazioni futili: non c’è nulla che possa spiegare tanta furia e crudeltà e soprattutto si teme che alla base di questo omicidio ci fosse qualche pettegolezzo e screzio fra Nicoletta e Margareta ed il suo fidanzato. Nicoletta, calma e pacata; Margareta, “ammaliatrice di uomini“, dicono. Una donna che vuole essere sempre al centro dell’attenzione, gelosa di Nicoletta. Si ipotizza anche che la vittima possa avere rifiutato qualche proposta indecente da parte dell’amica – un rapporto sessuale a tre – e che a quel punto avrebbe conosciuto fatti scomodi e che avrebbe potuto rivelare mettendo in pericolo l’amica.
Si parla di un mix di risentimenti e gelosie, di un flirt con il fidanzato.
Ma niente, niente di tutto questo può giustificare un omicidio di questa atrocità.