Poteva finire molto peggio al 49enne pregiudicato mazarese Aldo Ferro se il gup Parrinello non avesse qualificato il fatto (detenzione di droga a fini di spaccio) di “lieve entità”.
Ferro è stato, infatti, condannato con rito abbreviato soltanto a due anni e due mesi di reclusione. Un successo, tutto sommato, per l’avvocato difensore Sebastiano Daniele Gabriele, che comunque aveva invocato l’assoluzione affermando che non c’è certezza che quei 52 grammi di cocaina erano davvero in possesso del suo cliente. Lo stupefacente era, infatti, per terra accanto al luogo in cui, lungo una strada di Mazara, la polizia aveva imposto l’alt all’auto su cui, il 16 marzo 2016, viaggiava Aldo Ferro. Secondo la polizia, il pregiudicato si sarebbe disfatto del sacchetto di plastica con la droga alla vista della pattuglia. Ferro, naturalmente, ha sempre negato che lo stupefacente fosse in suo possesso. Il 16 marzo 2016, però, il pregiudicato non si fermò subito all’alt. Anzi, tentò di investire i poliziotti. E per questo fu accusato di tentato omicidio. Accusa che l’avvocato Gabriele è riuscito a far derubricare nella meno grave lesioni personali, consentendo al Ferro di patteggiare la pena.