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31/03/2019 06:00:00

La fiera delle vecchie balle

L'oscena farsa oscurantista del congresso di Verona, impreziosita da feti di gomma a grandezza naturale (li useranno come ciondoli per i portachiavi?), e rallegrata da gagliardi cortei nazifascisti, ha avuto un merito innegabile: quello di certificare in modo assoluto e definitivo che nel paniere ideologico della destra del terzo millennio non vi sono e non vi saranno mai delle sorprese. Tutto è fermo, irremovibile, pietrificato nella ripetizione ossessiva delle eterne vecchissime balle riassunte nel motto “Dio Patria e Famiglia”, che immancabilmente fa rima con quello di hitleriana memoria “Sangue e Suolo”. Per dire, in parole povere, che tutti dovremmo per legge rigorosamente sottostare alle antiche norme oppressive della società patriarcale formatasi in Asia e in Europa durante l'Età del Bronzo, ossia tra i cinque e i seimila anni fa.

Questo è in effetti il semplicissimo succo di tutta la faccenda. Punto primo: il maschio è signore e padrone. Il maschio ha l'ingegno, la scienza, il genio artistico, la forza. Il maschio lavora e produce. Il maschio è cacciatore, è predatore. Il maschio è guerriero. Il maschio non piange, il maschio spara. Il maschio penetra. Il maschio domina, legifera, governa, è il pastore che guida il gregge. È il profeta ispirato da Dio (il quale anche lui è un maschio, come ben ci ricorda Michelangelo nella Cappella Sistina, dove addirittura lo ha ritratto di spalle, mettendone in evidenza le poderose natiche...ah, quel mariuolo!). Il maschio ha sempre ragione. Il maschio infatti è freddo e razionale. Ma quando gli girano quelle cose lì, allora ha il sacrosanto diritto di perdere anche lui la ragione, di lasciarsi prendere dai “turbamenti emotivi”, e perciò anche di uccidere, preferibilmente la moglie, o l'ex moglie, o l'ex fidanzata. Il vero maschio è stupratore, perché il sesso per lui è un atto di forza, una dimostrazione di potere. Per concludere: il maschio è il Dio in terra.

Punto secondo: la femmina è la serva del maschio. È quella che fu creata da una sua costola, solo perché il poverino si sentiva solo, voleva riprodursi e aveva perciò bisogno di una compagna da ingravidare. La femmina non ha né ingegno né forza, è il “sesso debole”, il “sesso inferiore” (quando ero ragazzo, una mia vicina di casa, che pure era professoressa di liceo, sosteneva convintamente che “comunque mio marito è più intelligente, perché gli uomini sono superiori a noi donne, è innegabile!”). La femmina non lavora e non produce: il suo posto è la casa. Non si dice di lei che “lavora”, ma che “svolge le faccende domestiche”. La femmina è dolce, materna, emotiva. La femmina piange. La femmina non va in guerra, non spara. La femmina è la preda da catturare. La femmina si fa penetrare. E a volte si fa anche violentare. A volte anche uccidere, se se lo merita, come quando per esempio “delude” il suo maschio, o lo lascia, o minaccia di lasciarlo, o lo tradisce. La femmina non domina, non guida, non governa, non può parlare in chiesa (“taceat mulier in ecclesia!”). In Arabia Saudita, fino a pochi mesi fa, non poteva nemmeno guidare l'automobile.
Punto terzo: il terzo sesso non esiste. È solo un mostruoso errore della natura naturans, per dirla con gli scolastici medievali. Ossia: non è un errore di Dio, ma della natura. E come tale va punito, estirpato, represso con ogni mezzo (il Duce li mandava al confino, Hitler alle camere a gas).
Fermiamoci qui. Potremmo andare avanti ancora un bel po' con questo desolante confronto. Ma insomma sono queste le “idee”, le fantastiche idee rivoluzionarie della “nuova” ultradestra tradizionalista. Un ammasso di vecchie, vecchissime e squallide balle, ripescate senza varianti alcune dal repertorio opprimente di un medioevo ideologico che alcuni di noi, ingenuamente, credevano ormai confinato nel mondo truce dei talebani, dei militanti dell'Isis, o di qualche sparuta setta ultraconservatrice del mondo anglosassone e del suprematismo bianco più violento.
Ora li abbiamo scoperti alla luce del sole anche tra noi, questi nostalgici del lato più orrendo del passato. Quale sarà il prossimo passo? Rimettere in piedi il Tribunale dell'Inquisizione? Aprire di nuovo la caccia alle streghe? Io credo che nemmeno quella mia povera vicina di casa, buonanima, avrebbe comunque comprato il biglietto per andare al congresso di Verona. Aveva vecchie e tristi idee, sì. Ma non era proprio una scema, quella brava donnetta.

Selinos