Primo Maggio in Sicilia caratterizzato da diverse manifestazioni, concerti e anche proteste.
PORTELLA. Migliaia di persone hanno ascoltato e applaudito lo storico deputato comunista Emanuele Macaluso che, a 95 anni da poco compiuti, è intervenuto alla manifestazione organizzata dai sindacati a Portella della Ginestra, luogo simbolo della lotta dei lavoratori dove il primo maggio del 1947 la banda di Salvatore Giuliano sparò contro la folla radunata per la festa, uccidendo 11 persone. “La sinistra rischia di non capire più il senso delle lotte. Lotte per i diritti che significano lotte per il lavoro, contro la mafia e per la libertà. Mi sono formato politicamente e come uomo durante le lotte dei braccianti, degli zolfatari, degli operai.
E sentivo la responsabilità enorme che ne derivava”, ha detto Macaluso. “Questa sarà forse la mia ultima presenza qui a Portella”, ha aggiunto richiamando i valori della lotta alla mafia e dell’antifascismo che uccide la libertà”. Alla manifestazione sono intervenuti Serafino Petta, tra i superstiti della strage di Portella, e il segretario regionale della Cgil Enzo Campo.
BLUTEC. Primo maggio davanti ai cancelli della Blutec di Termini Imerese per i lavoratori, che hanno voluto così protestare per l’incertezza del loro futuro alla luce delle più recenti vicende che riguardano l’azienda.
“Il Primo Maggio per i lavoratori dell’ex Fiat di Termni Imerese, oggi Blutec, e dell’indotto non è stato un giorno di festa. Non lo è da ormai 8 anni quando la Fiat, oggi FCA, ha deciso di abbandonare questo territorio lasciando nell’incertezza oltre mille famiglie”.
Ad affermarlo sono Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, Antonio Nobile segretario provinciale Fim e Giacomo Raneri coordinatore Fim Termini Imerese, che il 1° maggio hanno partecipato al sit in dei lavoratori Blutec davanti lo stabilimento.
“Non è un Primo Maggio di festa ma è un primo maggio di speranza, di perseveranza e di lotta. I lavoratori sono determinati a non mollare. Non vogliono vedere svanire così il loro futuro e quello delle loro famiglie. I lavoratori non vogliono assistenzialismo, vivere di cassa integrazione, gli ammortizzatori devono servire solo come ausilio al rilancio industriale. Dobbiamo ripartire dal lavoro per ridare dignità alla gente di questo territorio, per far in modo che anche per tutta la comunità di Termini Imerese il primo maggio sia davvero una giornata di festa”.
PALERMO. Il tour dell'Ugl "Lavorare per Vivere" arriva a Palermo per ricordare le 1133 vittime sul lavoro del 2018. Altrettante sagome sono state installate in piazza Politeama, di cui 104 di colore rosso, per sottolineare come il fenomeno sia cresciuto del 10 per cento nel 2018, rispetto all'anno precedente. L'obiettivo è sensibilizzare le istituzioni e i cittadini affinché sia rispettato e garantito il diritto alla sicurezza sul lavoro.
Secondo Paolo Capone, segretario generale Ugl: "Occorre puntare su una maggiore cultura della sicurezza sui posti di lavoro e più formazione per i dipendenti. Con il tour 'Lavorare per vivere' l'Ugl vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sul triste fenomeno delle 'morti bianche'.Per questo stiamo dando il via a una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, affinché si affermi una diffusa e partecipata cultura della sicurezza sul lavoro nei confronti dei giovani che rappresentano i futuri lavoratori e imprenditori del nostro Paese. Basta morire di lavoro!".
Nei primi 4 mesi del 2019 la strage dei lavoratori non accenna ad arrestarsi: in base ai dati Inail gli incidenti sul lavoro con esito mortale sono 212. Si rilevano degli incrementi nel Centro e nel Mezzogiorno, con 5 casi in più al Centro (da 39 a 44) e 8 decessi in più al Sud (da 35 a 43) e nelle Isole (da 16 a 24). Nel solo trimestre gennaio-marzo 2019, in Sicilia, le morti sul lavoro sono pari a 15.