Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/05/2019 17:00:00

Caporalato, Uil Trapani: "Adottare rete per la legalità in agricoltura"

 “L'ultima inchiesta giudiziaria che ha portato al blitz della Guardia di Finanza in provincia di Trapani dimostra che il settore agricolo, nel suo complesso, è sempre martoriato dalla presenza di soggetti che commettono una serie di reati connessi tra loro, che vanno dallo sfruttamento di immigrati al favoreggiamento del caporalato”.

Lo afferma Tommaso Macaddino, segretario generale Uila Trapani commentando l’operazione  anti caporalato che ha portato a 4 provvedimenti cautelari di obbligo di dimora nei confronti di tre soggetti di nazionalità italiana e uno di nazionalità rumena, appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento di braccianti agricoli stranieri e al sequestro preventivo di una società cooperativa.

“La Uila Uil di Trapani – aggiunge - plaude all’attività investigativa che ha portato al blitz odierno. Siamo stati in prima linea nel volere fortemente la legge 199/2016 che consente di intervenire in maniera determinata con pene certe e severe sulla fattispecie di reato sia in modo preventivo che repressivo. Ciò nonostante permane la realtà dei lavoratori sottopagati, senza tutele, raggirati. Per questa ragione ritengo assolutamente necessario che l’Inps adotti lo strumento della rete per la legalità in agricoltura, e che il tavolo prefettizio, dove alcuni mesi si è stipulato l’accordo anticaporalato per Campobello, venga allargato a tutta la provincia”.

E continua: “Rimarcando l’attenzione da sempre riservata da tutti i livelli della Uila Uil al fenomeno che affligge il settore agricolo, è triste constatare come per alcuni l’agricoltura non è un settore vitale per l’importanza che riveste, ma un mero business in cui si infiltra l’illecito, con l’aggravante dello sfruttamento e riduzione in schiavitù dell’essere umano. Nel territorio trapanese, il più vitato d’Europa ed dove insistono diverse coltivazioni di eccellenza, la storia rischia di ripetersi anche quest’anno. La fotografia è chiara a tutti: ci sono persone costrette a sacrificarsi per sopravvivere, lavorando duramente per ore al soldo dei caporali senza scrupoli. Come se non bastasse, le cronache in tempi anche recenti hanno raccontato di tragedie immani, legate proprio al degrado e alle condizioni disumane in cui i braccianti prestano la propria opera alle ditte non in regola”.

“Questa piaga – conclude Macaddino - mette in ginocchio anche aziende sane che applicano i contratti e, nella provincia di Trapani sono tante. Non possiamo attendere che nella nostra provincia si continuino a consumare altre tragedie, né possiamo tollerare che non solo i diritti ma la dignità dei lavoratori vengano ancora calpestati, per cui è necessario che tutti gli enti preposti facciano la loro parte. Noi ci siamo e la nostra parte la continuiamo a fare accanto ai lavoratori, non soltanto facendo emergere situazioni di illegalità ma promuovendo azioni congiunte con chi è dalla nostra parte, chi non lo è resta complice”.