Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/05/2019 09:38:00

Trapani, l'arresto di Picone e Cottone per traffico illecito di rifiuti e inquinamento

 Traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale: con queste accuse i carabinieri forestali, su delega della direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di due dirigenti della società Energetikambiente srl.

A finire in manette sono stati Giovanni Maria Picone e Benedetto Cottone.

La società ha in appalto il servizio di gestione integrata dei rifiuti per il Comune di Alcamo e di alcuni comuni della provincia di Trapani.

I due dipendenti sono accusati dai militari del nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e Forestale di avere sversato dei rifiuti liquidi prodotti dalla frazione organica dei rifiuti urbani e gettato la terra da spazzamento prelevate dal servizio di pulizia delle strade. Sono in corso perquisizioni personali e locale presso le unità operative della società che hanno sede nelle province di Palermo e Trapani.


Gli arrestati sono Giovanni Maria Picone e Benedetto Cottone, rispettivamente responsabile operativo per l’Italia meridionale e procuratore di 2° livello con funzioni di capo cantiere della società Energetikambiente srl, società appaltatrice del servizio di gestione integrata dei rifiuti per il Comune di Alcamo. Le indagini, iniziate dal settembre 2018 e sviluppate anche mediante il ricorso a intercettazioni telefoniche videoriprese, sono state condotte dai militari del nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e forestale coordinate dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dei sostituti procuratori Dario Scaletta e Laura Siani.

I carabinieri hanno contestato il sistematico sversamento dei rifiuti liquidi prodotti dalla frazione organica dei rifiuti urbani, e la dispersione dei rifiuti prodotti dallo spazzamento delle strade che consentivano un abbattimento dei costi del servizio, e dall’altro un costante danno ambientale.

 

I rifiuti venivano abbandonati a Partinico (Palermo) nell’area originariamente destinata ad autoparco aziendale della società Energetikambiente srl e destinata come centro di stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali ed urbani pericolosi e non pericolosi.

Sono in corso perquisizioni in casa dei due dipendenti e nelle sedi della società nelle province di Palermo e Trapani che hanno portato al sequestro preventivo dell’area oggetto degli sversamenti, di dieci autocarri adibiti al servizio di raccolta e trasporto rifiuti e di documentazione acquisita anche presso i competenti uffici del Comune di Alcamo. Altri otto dipendenti della società sono finiti nell’indagine dei carabinieri.

Nell’inchiesta è coinvolta anche la società Energetikambiente per gli illeciti previsti dalla legge penale speciale in materia di responsabilità amministrativa da reato per le persone giuridiche.