Oltre a Giovanni Maria Picone e Benedetto Cottone, finiti ai domiciliari, ci sono altre otto persone indagate nell'inchiesta della Dia su un possibile caso di inquinamento e traffico di rifiuti da parte di Energetikambiente, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti in alcuni Comuni della provincia di Trapani, tra cui Alcamo.
Gli altri indagati sono Adriano Stellino (1962), Francesco D'Angelo (1949), Federico Cutino (1965), Gaetano La Rocca (1972), Alessandro Adamo (1971), Salvatore De Martino (1960).
Picone e Cottone ono accusati dai militari del nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare e Forestale di avere sversato dei rifiuti liquidi prodotti dalla frazione organica dei rifiuti urbani - il percolato, particolarmente inquinante - e gettato la terra da spazzamento prelevate dal servizio di pulizia delle strade.
I rifiuti venivano abbandonati a Partinico (Palermo) nell’area originariamente destinata ad autoparco aziendale della società Energetikambiente srl e destinata come centro di stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali ed urbani pericolosi e non pericolosi.