Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
28/05/2019 17:30:00

A Palermo in scena “ Se non sporca il mio pavimento (un mélo)” di Giuliano Scarpinato

di Katia Regina. Lo abbiamo visto all’opera altre volte a Marsala con A Supirchiaria e Alan e il mare. Spettacoli scritti e diretti da Giuliano Scarpinato, la sua esperienza a Marsala è stata importante, ci conferma lo stesso, ha trovato un pubblico attento, ricettivo e affettuoso, anche per questo spera di poter tornare presto. Ed in fondo è anche quello che molti di noi auspicano, quanti amano il buon teatro, quello che dilania le coscienze senza mai giudicare e favorisce la catarsi. Giulliano vince premi e riempie i teatri dell’Italia del Nord e solo di rado torna nella sua Sicilia e forse è meglio non farsi troppe domande sul perché.

Questa volta però si conclude a Palermo la tournée di “ Se non sporca il mio pavimento (un mélo)”, iniziata il 9 luglio del 2018. Il 30, 31 maggio, 1 giugno 2019, alle ore 21.15 sarà in scena nella città d’origine del regista al Teatro Libero.

“Se non sporca il mio pavimento” prende le mosse da un recente caso di cronaca nera italiana, racconta lo stesso regista, il delitto Rosboch; una vicenda che mi impressionò, oltre che per l’intreccio, per la forza archetipica dei suoi personaggi. Mi sembrò subito, quando la prima volta ne lessi, che in quella provincia piemontese fatta di supermarket, tubi catodici e fughe nei social, si fosse incarnato bizzarramente, attraverso Gloria Rosboch e il suo giovane seduttore Gabriele Defilippi, il mito di Eco e Narciso.

La ninfa dannata da Afrodite ad amare non corrisposta fino alla consunzione delle carni e il giovinetto perduto nella propria immagine riflessa sono scolpiti da Ovidio nelle Metamorfosi, quello che Vittorio Sermonti definisce “il poema dell’adolescenza come esperienza della labilità e vulnerabilità dell’identità, mentre il tuo corpo non fa che cambiare, che cambiare te stesso sotto i tuoi stessi occhi. E tu non sai più chi sei.”

Percorrendo senza prudenza i gradi di separazione tra Eco e Narciso, Gloria e Gabriele, Gioia e Alessio, continua a raccontare Giuliano Scarpinato, mi piacerebbe narrare di questo incastro nel limbo dell’adolescenza. Di quella cameretta dove le identità si offuscano, distorcono, tardano a sbocciare; perché a ciascuno di noi capita di farvi ritorno, prima o poi, e di avere di nuovo sedici anni, tanti sogni, e poco talento per la vita.

Una breve sinossi
Gioia Montefiori ha 47 anni, è insegnante di sostegno in un istituto magistrale e vive con l’anziana madre nella casa di famiglia. Alessio Benedetti è uno studente di 17 anni, ha 12 profili su Facebook e sogna una società di servizi ad Antibes. Cosimo Comes è un parrucchiere di 54 anni, ha un salone di bellezza chiamato “Armonya” e un cane di piccola taglia che fa sogni premonitori. Sono i protagonisti di un mèlo di provincia dalle tinte fosche, una favola noir fatta di rimozioni fatali, bugie sapienti, specchi e umori cangianti; e soprattutto di fantasticherie, latitanze dalla realtà che durano il tempo di uno schianto.

Se non sporca il mio pavimento – un mèlo
regia Giuliano Scarpinato
drammaturgia Giuliano Scarpinato, Gioia Salvatori
con Gabriele Benedetti , Michele Degirolamo, Francesca Turrini
in video Beatrice Schiros
scene Diana Ciufo
progetto video Daniele Salaris
luci Danilo Facco
costumi Giovanna Stinga
visual setting Mario Cristofaro
foto Manuela Giusto
assistente alla regia Riccardo Rizzo
una produzione Wanderlust Teatro/ CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
in collaborazione con Teatro di Rifredi, Corsia OF – Centro di Creazione Contemporanea, Industria Scenica, Angelo Mai Altrove Occupato
progetto vincitore “Odiolestate” – residenza produttiva Carrozzerie / n.o.t Roma


Giuliano Scarpinato è attore, regista e drammaturgo.
Ha iniziato a dirigere nel 2009 e nel 2014 arriva il primo riconoscimento importante, quando vince il Premio Scenario Infanzia con lo spettacolo Fa’afafine - mi chiamo Alex e sono un dinosauro (coprodotto dal CSS) incentrato sulla vicenda di un “gender fluid child “ e dei suoi genitori; lo spettacolo, insignito del premio per aver affrontato, per la prima volta nel teatro ragazzi italiano, il delicato tema della diversità di genere, riceve in seguito anche il Premio Infogiovani 2015 a Lugano e l’Eolo Award 2016 come miglior spettacolo di Teatro Ragazzi dell’anno.

Nel 2015 dirige Elettra di Hugo von Hofmannsthal per il festival “Dionisiache” e nel 2016, per la rassegna Trend diretta da Rodolfo di Giammarco, dirige Elena Arvigo in A girl is a half formed thing di Eimar MacBride. Nel 2017 debutta come drammaturgo e regista in due nuovi progetti per il CSS: Alan e il mare (produzione CSS Udine/Accademia Perduta della Romagna), spettacolo per bambini e ragazzi che li sensibilizza sul tema delle migrazioni, e Se non sporca il mio pavimento, che debutta al RomaEuropa Festival 2018.