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03/06/2019 07:22:00

Sicilia, era fuggito all'estero con i soldi dei clienti: preso impiegato delle Poste

E' stato rintracciato e catturato in un appartamento di Volklingen in Germania, un centro di 40 mila abitanti vicino al confine con la Francia. Si tratta dell'ex impiegato infedele sessantaduenne delle Poste di Favara: Pasquale Distefano. Aveva fatto sparire ben 573 mila euro dai conti correnti dei clienti, anziani per la maggior parte: gente che di lui si fidava. Ben 59 le denunce formalizzate a suo carico.

I militari erano sulle tracce del ricercato sin dal 12 febbraio scorso, quando si era reso irreperibile all’emissione di un provvedimento restrittivo. Gli investigatori hanno ottenuto la piena collaborazione della polizia tedesca, che, a seguito di un blitz, lo ha sorpreso all’interno della sua abitazione. Ieri sera, all’aeroporto di Milano Linate, i carabinieri della tenenza di Favara lo hanno arrestato per poi condurlo agli arresti domiciliari. È accusato di peculato.

Su Pasquale Distefano, il tribunale di Agrigento aveva spiccato un mandato di arresto europeo dopo che, già a febbraio, all’uomo erano stati sequestrati immobili e veicoli per 573 mila euro, pari a quella indebitamente sottratta nel tempo. Lo scorso febbraio una coppia è stata arrestata con l'accusa di aver estorto, a più riprese, 250 mila euro all'impiegato infedele delle Poste. A fare luce su quanto è accaduto - a partire dal 2011 e fino al dicembre del 2017 - a Favara furono i carabinieri della tenenza cittadina in collaborazione della Guardia di finanza.

I carabinieri, partendo dalle numerose denunce presentate nel 2018 da una sessantina di anziani clienti dell’ufficio postale, sono riusciti ad evidenziare la costante presenza dell’indagato nel corso di operazioni di sportello sospette. Il modus operandi prendeva le mosse proprio dalla selezione di clienti particolarmente anziani e vulnerabili, i quali, dietro pressante consiglio dell’impiegato 62enne, gli lasciavano sostanzialmente in custodia i propri libretti di risparmio, cedendo anche alla lusinga della proposta di accedere a buoni fruttiferi. Buoni che erano sistematicamente oggetto di prelievi e rimborsi non autorizzati. In un caso, per esempio, - hanno ricostruito ufficialmente dal comando provinciale dell'Arma - uno dei due buoni fruttiferi consigliati (da 2500 euro cadauno) era, in realtà, semplicemente una fotocopia, la cui cifra è stata poi fatta sparire.