Un «deciso richiamo» a tutti i soggetti istituzionali coinvolti a procedere al passaggio alle Srr e a chiudere le società d'ambito in liquidazione. Ancora troppi ritardi in una riforma che dal 2010 non riesce a entrare a regime, con un regime transitorio iniziato nel 2013 e una liquidazione che è partita nel 2014 ma mai ancora portata a termine. L'ultima nota con la quale si chiede di procedere agli obblighi previsti dalla legge è stata inviata l'ultimo giorno di maggio dall'assessore all'Energia, Alberto Pierobon, a tutti gli attori coinvolti nel passaggio: liquidatori, consorzi e Srr, al presidente della Regione e al dirigente generale del dipartimento acqua e rifiuti.
«Si constatano persistenti inerzie», nota Pierobon, «da parte dei consorzi e delle società d'ambito quanto alla liquidazione e, da parte delle Srr, per quanto di competenza, al compimento degli atti propedeutici alla piena entrata a regime delle società e, per quel che concerne il personale, ritardi per il trasferimento della dotazione di attrezzature, di beni e degli impianti di consorzi e società d'ambito in liquidazione».
E se da un lato l'assessorato invita a fare presto con la lettera inviata a chi di competenza, dall'altro lato ha acceso una lente sulle criticità del processo che da troppo tempo sta andando avanti. In particolare sono due passaggi messi sotto osservazione e sul quale gli uffici di Pierobon hanno avviato un monitoraggio.
Il primo riguarda il trasferimento dell'impiantistica e la voltura dei provvedimenti autorizzatori. Elementi, questi già segnalati anche dalla Corte dei Conti e passibili di condanne per danno erariale. «I beni e gli impianti funzionalmente vincolati al servizio pubblico essenziale», si legge nella lettera, «non possono che rimanere vincolati al servizio e rientrare nella sfera giuridica delle Srr cui per legge sono ormai intestate le competenze in materia di regolazione, organizzazione, vigilanza del servizio».
Un passaggio questo che consentirebbe alle Srr di «controllare e presidiare la gestione degli impianti nell'ambito del servizio integrato di gestione bacinale». Il secondo aspetto evidenziato nella lettera è quello del personale con l'assessore che nota come «ci sono Srr che non hanno ancora provveduto ad avviare procedure di evidenza pubblica per l'affidamento dei servizi dei comuni non in Aro (aree di raccolta ottimale)» con affidamenti diretti e ricorsi legali da parte di società che rallentano tutti i processi a partire dalle stazioni appaltanti. «Appare necessario che venga realizzata ogni iniziativa utile all'immediato adempimento dei residuali adempimenti di legge», conclude Pierobon nella sua lettera.
La settimana entrante, infine, si appresta ad entrare nel vivo la discussione sugli emendamenti al ddl rifiuti all'Assemblea regionale siciliana, un nuovo passo avanti verso l'auspicata normalizzazione da parte dell'esecutivo regionale del settore.