Il rischio di tagli nel settore del Trasporto Pubblico Locale è concreto. L’amministratore unico di ATM Trapani SpA, Massimo La Rocca lo aveva preannunciato ai consiglieri comunali nel corso di una audizione già alcune settimane fa. La conferma ufficiale giunge dallo stesso assessore ai Trasporti, Marco Falcone che in una lettera ufficiale alle aziende di TPL annuncia «a titolo pridenziale che questo Dipartimento (Trasporti) sarà obbligato ad operare nei limiti del minor budget di spesa effettivamente disponibile, in ossequio ai principi contenuti agli articoli 81 e 97 della Costituzione, e ad effettuare la proporzionale contrazione dei corrispettivi contrattuali per il trasporto extraurbano e delle somme da trasferirsi in favore degli Enti locali per l'espletamento dei servizi in ambito urbano».
Tradotto vuol dire: “non abbiamo tutti soldi che avevamo previsto all’inizio dell’anno, siamo costretti a darvi di meno”. L’assessore Falcone mette le mani avanti e addirittura preconizza che «ove necessario, la suddetta contrazione sarà applicata a decorrere dal 1 luglio e sarà pari al 47,333 % dei corrispettivi e dei trasferimenti... previsti per il restante periodo dell'esercizio in corso ( dicembre 2019)».
Il richio del taglio al trasporto pubblico locale, quindi meno corse di autobus, sia in ambito extraurbano che in ambito urbano è talmente concreto che l’assessore Falcone aggiunge anche un «invito alle Aziende che gestiscono i servizi di TPL extraurbano a fare pervenire entro giorno 15 giugno, le proprie proposte di adeguamento dei programmi di esercizio per il residuo periodo di gestione a decorrere dal 1 luglio del corrente anno, in misura corrispondente alla riduzione finanziaria del 47,333 % eventualmente da applicarsi, per il successivo esame e per la conseguente rimodulazione contrattuale». Il che vuol dire: "riscrivete i piani aziendali ed eventualmente anche il numero e le frequenze delle corse”. Lo stesso invito è stato rivolto ai Comuni che «vorranno tenere in debito conto la probabilità della sopra menzionata riduzione dei trasferimenti regionali per il trasporto pubblico urbano per le attività di propria competenza da praticarsi».
L’amministratore unico di ATM Spa Trapani, Massimo La Rocca, commenta così su fabebook: «Le nostre preoccupazioni alla fine non erano del tutto infondate – scrive – . La nota inviata dal Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione siciliana, anche a firma dell’assessore Marco Falcone, lascia ancora flebili speranze ma la strada sembra, ormai, tracciata».
Anche l’ANCI, l’associazione dei Comuni Italiani, ha manifestato43 preoccupazione per il taglio al TPL, attraverso il suo presidente, Leoluca Orlando: «temiamo le conseguenti e inevitabili ripercussioni che si abbatteranno sui cittadini, che vedranno ridursi in maniera considerevole il numero delle corse e la qualità del servizio e sulle aziende, le quali non potranno certamente assorbire nel proprio bilancio una così drastica e pesante riduzione in un solo semestre».
ASSTRA Sicilia, l’Associazione delle Aziende di Trasporto, organismo di categoria ci va giù pesante e afferma: «Siamo ostaggi (della Regione Siciliana, ndr) che Roma ci salvi». La richiesta di ASSTRA è che semmai lo Stato dovesse liberare risorse per la Sicilia che queste venissero vincolate al sostegno del TPL. Il settore, denuncia ASSTRA ha subito costanti e continui tagli, circa 455milioni di euro in 7 anni. L’associazione di categoria, inoltre, auspica che il Governo Nazionale faccia rientrare le aziende di TPL siciliane nel Fondo Nazionale Trasporti che la Regione «ha lasciato per una improvvida scelta politica degli anni ‘90».