“Del ponte si parla da oltre 100 anni, ha alimentato delusioni e speranze. Sto con i piedi per terra. E' un'opera strategica. Bisogna cominciare a riflettere che il Mediterraneo non è più un mare di frontiere, ma tornerà ad essere un mare di traffici, collegamenti, commerci. Quale ruolo può avere la Sicilia, che è l'avamposto dell'Europa. Se io voglio completare un progetto che è dell'unione europea, cioè il corridoio dalla Scandinavia a Palermo, non posso consentire che ci siano 3 km di interruzione che vanifica la celerità”. Apre al Ponte sullo Stretto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenuto allo speciale Tg2 Post.
Ne ha anche per il ministro Danilo Toninelli, che dice che non si può parlare di ponte quando le infrastrutture siciliane sono al collasso, Il ministro delle infrastrutture ha detto che parlare di ponte sullo Stretto è offensivo nei confronti dei siciliani. Non la pensa così, però Musumeci: “Non è offensivo, è offensiva la superficialità con cui un ministro della Repubblica si accosta ad un tema complesso e che divide come quello del Ponte. Il ministro non può pensare alla cultura del benaltrismo. In Sicilia le infrastrutture sono soprattutto statali e provinciali. Stiamo aspettando Toninelli che ci dica cosa fare per mettere in sesto le infrastrutture siciliane”: