Il 24 giugno, alla fine della messa in onore di san Giovanni, padre Francesco Fiorino veniva avvicinato dalla signora Fanny Montalto che, con lo zelo della neofita leghista locale, lo contestava per l’omelia appena pronunciata.
In particolare, la signora Montalto, rimproverava a don Francesco di – a suo dire – “allontanare la gente dalla chiesa”, di “fare politica”, di “fare affari come i genitori di Renzi”. La scena veniva ripresa dalle telecamere di una TV locale e, per chi volesse, è facilmente rintracciabile sulla rete. Naturalmente, il filmato è subito diventato cibo prelibato per i vari social ed è stato commentato con la ormai disgustosa ferocia da chi, senza neanche aver ascoltato l’omelia di padre Francesco, l’ha divorato con famelica e “patriottica” virilità.
Ma cosa aveva detto di così grave e non consono all’occasione e al luogo, il prete? Aveva semplicemente ricordato che un buon cristiano non dovrebbe lasciare morire in mare dei naufraghi né, tantomeno, gioire del loro disperato peregrinare in cerca di un porto sicuro e che, per chi fosse di opinione contraria, era meglio neanche entrarci in chiesa. Insomma, niente di particolarmente scandaloso. Niente di diverso da quanto sostenuto dalle tesi esposte, quasi giornalmente, da Papa Francesco.
Ma la signora Montalto, con piglio e determinazione, non ha rinunciato, nei giorni successivi, a rivendicare le sue ragioni e, come lei, altri infervorati e novelli difensori della dottrina cattolica.
Le associazioni e le persone sottoelencate, invece, sono del parere che bene ha fatto padre Fiorino a ricordare ai suoi fedeli i doveri di un buon cristiano e di chiunque voglia esercitare - quotidianamente e ostinatamente – il possesso dei requisisti minimi di appartenenza al genere umano, a prescindere dal colore della pelle, dalle opinioni politiche, dal credo religioso e dalla provenienza geografica.
Tra questi requisiti, riteniamo fondamentale l’esercizio della memoria. Un buon futuro per questo pianeta, infatti, si può costruire solo conservando il ricordo delle barbarie commesse in passato in preda a deliri di potenza, di presunte superiorità raziali e genetiche, di egoismi e di avidità predatorie elevati al rango di manifesti politici o, peggio, di leggi e decreti. Appare, quindi, naturale e inevitabile che un prete della chiesa cattolica, nell’esercizio del suo magistero, esorti i credenti a riflettere sul senso e sul significato delle parole del Vangelo.
Padre Fiorino, è convincimento di chi scrive e firma questo documento, non ha fatto altro che cercare di immettere enzimi di umanità e buon senso (a rischio di estinzione nella nostra società) nei cuori e nelle menti dei partecipanti alla messa. La reazione scriteriata e fuori luogo della signora Montalto, al contrario, è sintomo conclamato di una cecità culturale assai grave. È il segnale di una concezione autoritaria della politica, di una visione del mondo e della vita sempre in cerca di nemici e di confini da difendere, di un desiderio di “uomini forti” al comando.
Riteniamo doveroso e necessario, quindi, esprimere a padre Fiorino tutta la nostra solidarietà e vicinanza per gli attacchi subiti e per le offese ricevute in questi giorni da parte di improvvisati giuristi, costituzionalisti ed esegeti del Vangelo.
P.S.
Sarebbe bello che, a prescindere dal credo religioso o dal sentire politico, in molti si presentassero alla messa che sarà celebrata da padre Fiorino domenica prossima alle ore 20 nella chiesa di san Giovanni al Boeo.
Noi ci saremo.
F.to
Arci Scirocco
Marhaba
Archè
Libera
Amici del terzo mondo
Teatro Abusivo Marsala
Libera orchestra popolare
Linda Licari
Daniele Nuccio
Caterina Martinez
Massimo Pastore